Il TAR del Lazio annulla nomina dei 5 direttori dei Musei: Figuraccia davanti al mondo intero, di Francheschin

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Per il Tar lo scarto minimo dei punteggi tra i candidati meritava un giudizio più incisivo «piuttosto che motivazioni criptiche ed involute», proprio perché l’ingresso nella ‘ternà di valutati «era condizionato anche da un apprezzamento minimo della commissione in favore dell’uno o dell’altro concorrente – si legge in una delle due sentenze – tanto da imporsi, in questo caso, una puntuale ed analitica giustificazione in ordine all’assegnazione di ciascun punto con riferimento ai dieci candidati ammessi al colloquio». In merito poi al meccanismo di selezione, per i giudici amministrativi «il bando non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani in quanto nessuna norma derogatoria consentiva al Mibact di reclutare dirigenti pubblici al di fuori delle indicazioni, tassative, espresse dall’art. 38 d.lgs. 165/2001»; anche perché «se il legislatore avesse voluto estendere la platea degli aspiranti ricomprendendo anche cittadini non italiani lo avrebbe detto chiaramente». In più i giudici amministrativi censurano la scelta di far svolgere la prova orale ‘a porte chiuse’. «Secondo il consolidato indirizzo giurisprudenziale – si legge nelle sentenze – al fine di assicurare il rispetto dei principi di trasparenza e parità di trattamento tra i candidati occorre che durante le prove orali sia assicurato il libero ingresso a chiunque voglia assistervi» compresi i candidati affinché possano verificare «di persona il corretto operare della commissione».
«Trovo strano che la sentenza parli di stranieri quando in realtà i direttori europei e ciò contrasta con la Corte di Giustizia Europea e il Consiglio di Stato: io sono avvocato e uomo politico con esperienza, so che le sentenze non vanno commentate ma contrastate nelle sedi proprie», ha detto il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini che si è detto stupefatto in merito al fatto che il Tar «abbia definito questa procedura magmatica: la selezione internazionale è stata svolta da una commissione imparziale». «I direttori la cui nomina è stata bloccata dal Tar del Lazio saranno sostituiti ad interim», ha proseguito, aggiungendo che la «sentenza è stata già pubblicata e quindi i musei sono già di fatto senza direttori». «Queste persone avevano lasciato tutto per ricoprire questi ruoli e la riforma stava già attuando un grande cambiamento, ma da oggi è bloccata». «È assurdo fare distinzioni sulla nazionalità dei candidati. Il direttore della National Gallery è italiano mentre quello del British Museum è tedesco. Davvero un grande danno di immagine».
«Adesso non posso dire niente, solo che aspetto disposizioni dal mio ministro», è il commento della direttrice del Marta (Museo archeologico) di Taranto, Eva Degl’Innocenti. FONTE
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