
14/05/2018 – La Polizia di Stato di Caltanissetta ha arrestato, con altre cinque persone, l’ex presidente di Sicindustria Antonio Calogero Montante, conosciuto dai più come Antonello Montante, attuale presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta e presidente di Retimpresa Servizi di Confindustria Nazionale. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di essersi associati allo scopo di commettere più delitti contro la pubblica amministrazione e di accesso abusivo a sistema informatico, nonché più delitti di corruzione.
L’inchiesta, condotta dalla squadra mobile di Caltanissetta, è coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia. Tra gli arrestati, tutti ai domiciliari, ci sarebbero anche tre agenti della Polizia di stato che avrebbero fatto parte di una rete di spionaggio al servizio di Montante. A un sesto indagato è stato notificato un provvedimento di interdizione (sospensione per un anno dal lavoro).
Montante, che è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, è stato uno degli esponenti di punta della svolta antimafia di Confindustria ricoprendo anche la carica di responsabile nazionale per la Legalità. Le indagini della squadra mobile e della procura di Caltanissetta gli contestano di aver creato una rete illegale per spiare l’inchiesta che era scattata nei suoi confronti tre anni fa, dopo le dichiarazioni di alcuni pentiti di mafia.
Il 22 gennaio di due anni fa, Montante aveva ricevuto un avviso di garanzia per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, venivano ipotizzati legami d’affari e rapporti di amicizia con Vincenzo Arnone, boss di Serradifalco, figlio di Paolino Arnone, storico padrino della provincia di Caltanissetta morto suicida in carcere nel 1992. Vincenzo Arnone è stato testimone di nozze di Montante. FONTE
Precisazione e Rettifica del 13/02/2020
Torna in libertà Antonello Montante, l’ex leader antimafia di Confindustria, condannato a 14 anni di carcere per associazione a delinquere. Lascia i domiciliari, ma ha l’obbligo di soggiorno ad Asti. Con l’obbligo di presentarsi, due volte al giorno, in caserma, per firmare. La Corte d’appello di Caltanissetta, che sta per avviare il processo di secondo grado, ha così accolto l’istanza dei legali dell’imprenditore, c’era il parere favorevole della procura generale di Catania.
“Abbiamo rappresentato il venir meno delle esigenze cautelari – dice l’avvocato Giuseppe Panepinto, che assiste Montante con il professore Carlo Taormina, e anche un quadro clinico che aveva già portato agli arresti domiciliari”. Per i giudici della Corte d’appello nissena (presidente, Maria Grazia Vagliasindi; giudici a latere, Giovanbattista Tona ed Emanuele De Gregorio) “avuto riguardo al tempo decorso dall’inizio dell’esecuzione della misura cautelare (complessivamente, pari a un anno e nove mesi, fra domiciliari e carcere) deve considerarsi attenuato il rischio di recidiva sia sotto il profilo dell’attualità che sotto quello della concretezza”. La scelta del rito abbreviato, poi, “neutralizza il pericolo di inquinamento probatorio”. – [Continua su FONTE]
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