03/03/2020 – C’era una ‘talpà al Palazzo di giustizia di Messina che passava notizie riservate ad alcuni imprenditori. Si tratta dell’autista di un magistrato che ora è finito in manette, insieme con altre dieci persone nell’operazione condotta dalla Squadra mobile della città dello Stretto. L’uomo, accusato di corruzione, è finito agli arresti domiciliari.
Era in servizio alla Direzione distrettuale antimafia di Messina. Secondo i magistrati avrebbe passato notizie su indagini in corso e informazioni sugli spostamenti dei magistrati. Dalle carte emerge che l’autista giudiziario in cambio delle notizie avrebbe chiesto l’assunzione per una persona vicina.
Le mazzette sono state registrate in diretta dalle ‘cimicì degli investigatori della Squadra mobile di Messina. In particolare, le intercettazioni hanno registrato le tangenti durante le conversazioni degli indagati. In un caso, sarebbe stato offerto al dirigente del Genio Civile un soggiorno in albergo e altri privilegi.
L’inchiesta, chiamata ‘Ottavo cerchiò, ha preso il via la notte di Capodanno del 2019, quando furono sparati dei colpi di pistola contro la saracinesca di un esercizio commerciale, una tabaccheria sita in zona Camaro. In un primo momento l’episodio «pareva integrare gli estremi di un preciso segnale intimidatorio rivolto ai titolari dell’esercizio per un possibile intento estorsivo», dicono gli inquirenti. È venuta così alla luce «l’esistenza di un sistema di corruzione che coinvolgeva, a vario titolo, persone operanti sia nel settore pubblico che in quello privato». Quattordici, in totale, le persone indagate, undici delle quali raggiunte da misure cautelari. È anche in corso di esecuzione il sequestro preventivo del complesso di beni e utilità economiche di una società commerciale. Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dal Procuratore capo di Messina Maurizio de Lucia, un imprenditore avrebbe stipulato un accordo con un funzionario del Genio Civile, tra gli arrestati di oggi. Per ogni appalto vinto avrebbe pagato duemila euro. Tra i destinatari dell’ordinanza ci sono un funzionario del Genio Civile di Messina e un dirigente del Genio Civile di Trapani.Entrambi avrebbero intascato delle mezzette. – [FONTE]
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