
03/05/2019 – «È vero – ammette la segretaria del Pd e dipendete comunale Cinzia Tacconi – nell’arco di oltre un mese, in tre occasioni, non ho rispettato le fasce di reperibilità per la visita fiscale». Il mea culpa, con tanto di fotografia del piede ancora fasciato, arriva in seguito alla segnalazione inviata al segretario comunale dai consiglieri M5s Gabriele Cecchini e Tiziano Gianfaldoni con il consigliere comunale Daniele Pizzichi della Lega: «La dirigente del Partito Democratico locale, nonché dipendente del Comune di Follonica – dicono – durante la malattia risulta pienamente attiva: è intervenuta tenendo pubblicamente un discorso in occasione della presentazione della lista Pd, inoltre era presente all’inaugurazione della sede del comitato elettorale. Le apparizioni pubbliche che sono avvenute nella fascia oraria in cui il dipendente avrebbe dovuto trovarsi al domicilio, sono ampiamente documentate».
Cinzia Tacconi, a stretto giro e tramite un comunicato stampa, ha voluto spiegare quanto avvenuto senza nascondere le sue responsabilità. La segretaria ha raccontato che il 28 marzo scorso è stata operata per alluce valgo e per il riallineamento del metatarso; un intervento «conclusosi con precise indicazioni fisioterapiche, a cominciare dalla prescrizione di ricominciare immediatamente a camminare, ma anche con l’inibizione allo svolgimento dell’attività lavorativa fino al 7 maggio».
E in riferimento alle uscite pubbliche aggiunge: «Ebbene sì, in quelle tre occasioni ho partecipato ad iniziative politiche in vista della prossime elezioni. Me ne assumo la responsabilità. In tanti anni di servizio non sono mai stata destinataria di alcuna sanzione disciplinare – aggiunge – e tra il 2017 e il 2018 mi sarò assentata per malattia forse tre giorni, ma per questi episodi mi assumo la responsabilità di eventuali provvedimenti disciplinari che venissero assunti dal mio datore di lavoro». E conclude: «Hanno gettato fango sulla sottoscritta, affermare, falsamente, che la mia condotta avrebbe pregiudicato la guarigione ritardando il mio rientro in servizio, accusandomi di preferire l’interesse del partito anziché quello dell’amministrazione per la quale lavoro. Faccio politica da molti anni, è la mia passione, credo nella politica, e so che in certi momenti il confronto può essere aspro, ma non ho mai pensato di reagire alle critiche, anche a quelle più dure, ricorrendo all’autorità giudiziaria».
Mentre Tacconi annuncia querele, il Comune si è subito messo al lavoro. «Il segretario comunale – spiega una nota dell’amministrazione follonichese – cui la segnalazione è stata inoltrata direttamente dai consiglieri, ha immediatamente preso visione della segnalazione e avviato tutti gli approfondimenti necessari ai provvedimenti di competenza». Il sindaco Andrea Benini ha poi sottolineato come, in questi anni, la gestione del personale e dei procedimenti disciplinari «sia stata svolta sempre con assoluta imparzialità rispetto ai ruoli o alle appartenenze che i singoli dipendenti hanno nella loro vita privata, avendo riguardo solo della corretta applicazione della norma».
Per Enrico Calossi, capolista di Follonica a Sinistra, le responsabilità sono personali: «Come ho recentemente detto in merito ai militanti di CasaPound arrestati per stupro a Viterbo o come dicevo in passato quando i vari Berlusconi e Salvini furono condannati – afferma – la responsabilità penale o amministrativa è sempre personale». Di fronte a quanto accaduto le reazioni delle politica sono state varie: Fdi ha chiesto all’amministrazione che le conseguenze per la condotta della dipendente siano trattate con il pugno di ferro. «I vertici dell’amministrazione comunale erano a conoscenza della situazione? – si chiede, invece, il candidato sindaco del centrodestra Massimo Di Giacinto –
E se lo erano, perché non sono intervenuti per impedire quello che appare senza alcun dubbio come un assoluto spregio delle regole che qualunque cittadino è tenuto a rispettare? In ogni caso, confidiamo che vogliano esprimersi a riguardo e prendano una posizione ferma e netta di condanna contro il comportamento della dipendente e collega di partito, oltre ai provvedimenti previsti dalla legge. Un simile comportamento – conclude – danneggia il valore-lavoro e tutti quelli che agiscono correttamente». Il Pci chiede invece chiarezza: «Chiediamo l’intervento del segretario generale ma anche del sindaco uscente – dice il partito – per sapere cosa è accaduto e cosa pensa. Siamo stupiti, e per questo chiediamo, dato che l’amministrazione è sempre stata molta attenta alle infrazioni dei dipendenti, altrettanto rigore». – [FONTE]
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