
29/01/2018 – E’ uno dei punti forti del programma del Movimento 5 stelle, e non da oggi. “Reddito” di cittadinanza o “assegno” di cittadinanza che dir si voglia, è una proposta che il partito in testa nei sondaggi ha fatto sua dal 2013. Ma di che cosa si tratta nello specifico? Chi ne ha diritto? A quanto ammonta esattamente? In molti ne parlano come di “reddito di cittadinanza”. Tuttavia quello che ha in mente il M5s si rifà a un modello noto in ambito internazionale come Gmi (guaranteed minimum income). C’è una bella differenza. Infatti il reddito di cittadinanza viene assegnato a tutti i cittadini indipendentemente dal reddito e dalla condizione sociale. Il progetto presente nel programma dei Cinque stelle prevederebbe invece l’erogazione di un sussidio fino a 780 euro, con l’obiettivo di far raggiungere questo livello di reddito a chi si trova al di sotto oppure a zero.
Per ottenere il sussidio tuttavia bisogna essere disposti ad accettare un’eventuale offerta di lavoro congrua alle competenze e non troppo distante geograficamente (50 chilometri) dalla propria residenza. Si possono rifiutare massimo tre offerte.
Esempi reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza può essere richiesto da coloro che hanno i seguenti requisiti, secondo il programma del M5s: maggiore età, essere disoccupato o inoccupato, avere reddito o pensione inferiore alla soglia di povertà Qualche esempio. Una famiglia di tre persone, con genitori disoccupati a reddito zero e figlio maggiorenne a carico: il reddito di cittadinanza per la famiglia sarà pari a 1560 euro al mese. Una coppia di pensionati con pensioni minime da 400 euro ciascuno: il reddito di cittadinanza sarà pari ad altri 370 euro per la coppia, come integrazione al reddito. Anche chi ha un lavoro a tempo pieno o part time, ma sottopagato, avrà diritto all’integrazione del reddito.
“Se potrai percepire il reddito – si legge nel programma -, per conservarlo ti verrà richiesto di adempiere ad alcune regole”:
• Iscriverti presso i centri per l’impiego e renderti subito disponibile a lavorare
• Iniziare un percorso per essere accompagnato nella ricerca del lavoro dimostrando la reale volontà di trovare un impiego
• Offrire la propria disponibilità per progetti comunali utili alla collettività (8 ore settimanali)
• Frequentare percorsi per la qualifica o la riqualificazione professionale
• Effettuare ricerca attiva del lavoro per almeno 2 ore al giorno
• Comunicare tempestivamente qualsiasi variazione del reddito
• Accettare uno dei primi tre lavori che ti verranno offerti.
Luigi Di Maio
“In Italia ci sono oltre 10 milioni di poveri e la misura che proponiamo da anni per affrontare seriamente questo problema è il reddito di cittadinanza – spiega Luigi Di Maio, candidato premier del M5s – Costa 17 miliardi di euro, di cui 14 servono proprio ad aiutare chi vive sotto la soglia di povertà a trovare un lavoro e non a prendere soldi senza fare nulla. Sono anni che parliamo di questa misura, il primo dei 20 punti che abbiamo presentato agli italiani nel 2013. Adesso a pochi giorni dal voto per le politiche, quelli che hanno sempre remato contro questa misura di civiltà improvvisamente ci copiano”.
“Ci fa piacere, per esempio, che anche Berlusconi l’abbia scoperto. Per cinque anni i suoi hanno votato contro la nostra proposta in Parlamento e ora in campagna elettorale cominciano a parlare di reddito di dignità, che è un modo gentile per dire che ci hanno copiato il reddito di cittadinanza, ma senza ammetterlo. Crediamo fortemente nel reddito di cittadinanza perché è una misura espansiva che permetterà alle imprese di avere nuovi consumatori e che servirà a rilanciare le economie delle nostre città e l’economia reale”. FONTE
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