Migliaia di tessere distribuite fuori dai circoli. Alcune ad insaputa degli iscritti. E’ questa al denuncia di Pippo Civati, candidato alla segreteria nazionale del Pd, ieri a Palermo in vista del congresso dell’8 dicembre. Forte l’atto di accusa di Valentina Spata, giovane democratica di Ragusa e sostenitrice di Civati, che ha introdotto l’intervento del candidato alla segreteria in sala stampa all’Ars.
“Quello che sta accadendo in Sicilia per il tesseramento del Pd nelle varie province è indecoroso, abbiamo saputo che solo a Catania sono state date migliaia di tessere al di fuori dei circoli, l’unica sede dove ci si può iscrivere al partito”. Valentina Spata che ha annunciato il “ricorso alla Commissione nazionale di garanzia del partito ha elencato una serie di episodi sospetti: “A Catania ci è arrivata la segnalazione di una ragazza di 14 anni tesserata a sua insaputa. Ci risulta anche che ci siano iscritti di un sindacato che distribuiscono gratuitamente tessere, mentre a Trapani a un ragazzo disabile gli è stata negata perché non poteva fisicamente recarsi in sede”. Sulla stessa lunghezza d’onda Civati: “Da quando sono atterrato in Sicilia non sento parlare di altro e qualcosa che non va c’è. Possiamo verificare il numero delle tessere rilasciate in questi ultimi giorni, e siamo passati dalla sensazione che nessuno voleva iscriversi più a un boom di richieste. Mi appello a tutti quanti perché si rispettino le regole. Queste denunce sono un dispiacere. Ne parlerò con i dirigenti siciliani, ma anche con Renzi e Cuperlo”.
Il segretario del Pd siciliano Lupo ha subito bollato come bufale le accuse di Spata e Civati dicendo che “sono tutte situazioni da verificare, da provare”. Non si tratta dell’unica ‘rogna’ per il Pd siciliano. Nelle ultime settimane, con l’avvicinarsi della data del Congresso, che disegnerà in nuovi equilibri anche anche in Sicilia, il partito deve infatti fare i conti con scontri accesi nei circoli locali: a Siracusa tiene banco la polemica tra Marziano e Schiavo a Catania quella tra Torrisi e Mangano che parla di personalismi che hanno ucciso il Pd cittadino, mentre a Enna tiene banco il caso Mirello Crisafulli. Poi c’è Palermo, dove la campagna elettorale per la segreteria provinciale è già al veleno: il cuperliano Antonio Rubino ha presentato ricorso alla commissione di garanzia nazionale contro il rivale renziano Carmelo Miceli. Nel capoluogo siciliano Palermo il voto nei circoli, al momento, è stato s0speso in attesa di stabilire la platea dei delegati da eleggere, visto che i conti sulle tessere non tornano più. Fonte