“Business sulla pelle dei minori”, arrestato il sindaco di Bibbiano
Ci sono infine altre due misure coercitive del divieto di avvicinamento ad un minore eseguite a carico di una coppia affidataria accusata di maltrattamenti. Oltre 100 i carabinieri impegnati nell’esecuzione dell’ordinanza cautelare e di decine di perquisizioni domiciliari.
I destinatari della misura cautelare sono accusati, a vario titolo, di frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamenti su minori, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso. Tra i reati contestati, in particolare, quello di lesioni gravissime ai minori in relazione ai traumi loro provocati. A riguardo alcuni di loro, oggi adolescenti, manifestano profondi segni di disagio (tossicodipendenza e gesti di autolesionismo).
Le indagini sono iniziate alla fine dell’estate del 2018 dopo l’anomala escalation di denunce all’Autorità Giudiziaria, da parte dei servizi sociali coinvolti, per ipotesi di reati di abusi sessuali e violenze a danni di minori commessi da parte dei genitori. L’analisi dei fascicoli avrebbe visto puntualmente approdare le indagini verso la totale infondatezza di quanto segnalato.
L’indagine avrebbe svelato numerosi falsi documentali redatti dai servizi sociali che sarebbero avvenuti in complicità con alcuni psicologi, artificiosamente trasmessi all’Autorità Giudiziaria. Si sarebbe così realizzata una diagnosi di una mirata patologia post traumatica a carico dei minori, necessaria per garantirne la persa in carico da parte della onlus. Il pagamento delle prestazioni psicoterapeutiche sarebbe poi avvenuto senza procedura d’appalto: gli affidatari sarebbero stati incaricati dai Servizi Sociali di accompagnare i bambini alle sedute private di psicoterapia e di pagare le relative fatture a proprio nome. Mensilmente gli affidatari avrebbero ricevuto rimborsi sotto una simulata causale di pagamento e avrebbero così falsato i bilanci dell’Unione dei Comuni della val d’Enza. Tra gli affidatari, inoltre, ci sarebbero stati anche amici e conoscenti dei servizi sociali.
Dietro tali illecite condotte l’interesse economico, che avrebbe visto legati i dipendenti dell’Unione della val d’Enza ai responsabili della onlus piemontese, attraverso reciproci conferimenti d’incarichi: da un lato la Onlus piemontese diveniva affidataria dell’intero servizio di psicoterapia voluto dall’ente e dei relativi convegni e corsi di formazione, organizzati in provincia, e, dall’altra, alcuni dipendenti dello stesso ente avrebbero ottenuto incarichi di docenza retribuiti nell’ambito di master e corsi di formazione tenuti sempre dalla onlus.
Il sistema ha portato all’apertura di un Centro Specialistico Regionale, per il trattamento del trauma infantile derivante da abusi sessuali e maltrattamenti (che di fatto è risultata una costola della Onlus). Nel Centro Specialistico veniva altresì garantita l’assistenza legale ai minori attraverso la sistematica scelta, da parte dei Servizi Sociali, di un avvocato, anch’egli indagato per “concorso in abuso d’ufficio”, attraverso, secondo l’accusa, fraudolente gare d’appalto che sarebbero state gestite dalla dirigente del Servizio, al fine di favorirlo.
Sarebbero emerse ore ed ore di sedute di terapia sui bambini, anche attraverso l’utilizzo di apparecchiature elettriche loro spacciate come strumenti in grado di garantire alla terapeuta la gestione della mente e il recupero dei ricordi. Ai bambini sarebbe stato riferito che era assolutamente necessario far riemergere “le brutte cose” commesse dai genitori e ciò proprio in prossimità delle testimonianze che i bambini avrebbero poi reso alla competente Autorità Giudiziaria. In alcuni casi la terapeuta non avrebbe risparmiato ai minori i dettagli dei propri fantasiosi racconti (spacciandoli come il contenuto da lei “letto” nella mente dei piccoli).
Durante le sedute di psicoterapia le terapeute avrebbero spiegato ai bambini che ogni loro comportamento era legato alle traumatiche esperienze vissute in passato. Le indagini sono tuttora in corso, risultando al vaglio degli investigatori le posizioni di decine e decine di minori seguiti negli anni passati proprio dai servizi sociali. – [FONTE]
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