15/10/2019 – Da quando ha fondato il partitucolo-ossimoro Italia Viva, Renzi si sveglia ogni mattina con un cruccio: come finire nei titoli dei tg della sera e dei giornali dell’indomani. E, siccome i giornalisti sono prevedibili, si regola così: dire sempre l’opposto degli alleati, nella speranza che quelli gli rispondano e monti la polemica. Faceva così anche Salvini e per un po’ funzionò: tutti rincorrevano ogni sua flatulenza verbale o social per esaltarla o esecrarla, e la gente lo scambiava per il padrone del vapore. Così, essendo inabile al lavoro, non combinava una mazza e guadagnava voti, mentre gli altri lavoravano da mane a sera e ne perdevano. Ora Matteo-2 lo copia, sperando che vada bene anche a lui. In queste ore, per dire, sta cercando qualche “vip” da esibire alla Leopolda, come se la politica fosse il Grande Fratello Vip o Temptation Island Vip. Infatti, anziché a una squadra di esperti di politica, si affida a Lucio Presta. Ma, per sua sfortuna, ha un decimo dei consensi di Matteo-1.
Che, quando ricattava il Conte-1, aveva la pistola carica: puntava alle elezioni, che avrebbe stravinto. Invece la pistola di Renzi è scarica: il suo sogno di un nuovo governo senza Conte non avrebbe i voti dei 5Stelle; ergo, se rovesciasse il Conte-2, si andrebbe al voto (sempreché i cosiddetti “renziani” siano disposti a sbullonarsi dai loro seggi sicuri per non rivederli mai più). E lì l’unione M5S-Pd si batterebbe alla pari col centrodestra, trattando Renzi per quello che ormai è: un pelo superfluo che difficilmente supererebbe la soglia del 3% (tipo Bonino).
Infatti, dopo le scaramucce iniziali, Conte ha preso a ignorarlo, almeno in pubblico. E così dovrebbero fare M5S e Pd, lasciando ai giornaloni e al solito Vespa il giochino dei due Matteo, che cercano sponde sui media perché nel Paese contano ormai come il due di picche a briscola.
Noi, fatta salva la cronaca dei fatti, ci regoleremo con Renzi come il Sassaroli, assistito dal Mascetti, il Melandri, il Perozzi e il Necchi, consigliava al Melandri di fare per liberarsi della sua insopportabile “ex” Raffaella e dei due mocciosi: “Diagnosi: tu una donna così non la reggi. Cura: scàricala”. “Ma come faccio?”. “Te ne vai piano piano, andiamo. Shhhh”. “Ma come la affronto?”. “E che te frega? Te ne vai e non ti fai più vedere”. “Ma loro come fanno?”. “Via, bella com’è un altro bischero lo trova subito”. “Ma io l’amo!”. ”Queste son cose secondarie, senza importanza. Poi ti passa. Anch’io ho sofferto come un cane, per quasi tre quarti d’ora…”. Renzi esiste solo perché ne parlano i giornali e i talk. Che però ne parlano perché qualcuno gli risponde. Il trucco è non rispondergli più. Lasciarlo lì a parlare da solo.
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