20/04/2023 – Trentanove indagati, 24 misure cautelari di cui 12 a carico di militari dell’Aeronautica. È la maxi operazione della procura di Velletri che ipotizza un giro di tangenti per un volume d’affari in relazione ad appalti per infrastrutture della forza armata del valore complessivo di circa 3 milioni di euro. Ad eseguire le misure cautelari i militari del comando compagnia carabinieri – polizia Militare A.M. – di Roma Ciampino che, questa mattina, si sono recati nelle province di Roma, Napoli, Caserta, Latina, Viterbo, Grosseto, Chieti e Ravenna per notificare la misura degli arresti nei confronti di 14 persone, 10 ordinanze di applicazione dell’obbligo di dimora e la notifica di ulteriori 15 avvisi di conclusione delle indagini preliminari ad altrettanti indagati. I destinatari delle misure, nel particolare, sono 12 militari dell’Aeronautica e 12 civili, titolari e dipendenti, di ditte operanti nel settore edile.
Le accuse
Con il provvedimento sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico dei 39, indagati a vario titolo, per le ipotesi di turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione per l’esercizio della funzione e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, condotte commesse a Ciampino, Pratica di Mare, Vigna di Valle, Furbara, in provincia di Roma; Montecastrilli (TR), Borgo Piave (LT), Grazzanise (CE) e Somma Vesuviana (NA), nel periodo intercorso tra il mese di maggio 2017 ed il mese di gennaio 2021.
I lavori sotto la lente
L’attività investigativa conseguente ha indotto gli investigatori a monitorare altresì complessivi 49 appalti pertinenti a lavori in basi militari dell’Aeronautica, dislocate nelle regioni Lazio e Campania, portando alla luce diverse condotte illecite che hanno coinvolto, a vario titolo, anche altri militari e responsabili di altrettante ditte private cointeressate economicamente ai citati contratti. In particolare con un sistema viziato dall’irregolarità nell’assegnazione di appalti per la realizzazione di opere infrastrutturali di immobili militari, le ditte erano agevolate garantendosi l’assegnazione diretta dei contratti pubblici. I due militari titolari della ditta privata ricevevano in cambio prestazioni d’opera e materiali per propri fini e gli altri appartenenti alla forza armata coinvolti consapevolmente avevano consentito tali condotte, venendo meno ai doverosi obblighi di vigilanza e controllo. II volume d’affari degli appalti ammonta complessivamente a circa 3 milioni di euro. – [CONTINUA SU FONTE]