PICCOLI BERLUSCONI CRESCONO
Può darsi che il regno di Silvio Berlusconi, dopo venti anni di dominio sulla scena politica, si stia avviando al tramonto, ma questo non vuol dire che stiamo uscendo dal berlusconismo. I germi patogeni seminati dalla “cultura” istituzionale di Arcore stanno attecchendo nel campo degli (ex) avversari. Lo dimostrano le idee, anzi le suggestioni politiche agitate da Matteo Renzi nella Convenzione della Leopolda, che lo ha candidato alla guida del partito ed – in prospettiva – del Governo. C’è una fortissima convergenza fra la proposta politica di Renzi e la “cultura” di Berlusconi su due temi di grande rilievo istituzionale: il sistema elettorale e le garanzie della giurisdizione. Sistema elettorale. Dopo averci spiegato che non accetterà mai il ritorno al proporzionale, Renzi dichiara: “Porcellum o porcellinum? Io dico che una legge elettorale che funziona è quella dei sindaci che abbia tre caratteristiche: alla fine del voto sai chi ha vinto, quello che ha vinto deve avere i numeri in parlamento per governare e quello che governa è per cinque anni responsabile. Mai più larghe intese”.