11/11/2015 – UniCredit vara il nuovo piano industriale al 2018, un piano «totalmente autofinanziato»,
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sottolinea la banca, facendo intendere che per realizzarlo non sono previsti aumenti di capitale. Il documento strategico approvato mercoledì mattina dal cda, che aggiorna gli obiettivi al 2018, si basa su cinque pilastri: i primi due, quelli da cui ci si attende i ritorni maggiori, sono la riduzione dei costi operativi (1,6 miliardi i risparmi attesi, 18.200 gli addetti che usciranno dalla banca, di cui 6.900 in Italia) e la cessione o la ristrutturazione entro il 2016 di business poco redditizi, come il retail banking in Austria e il leasing in Italia, oltre alla controllata in Ucraina. Poi, come anticipato nei giorni scorsi da Il Sole 2 4 Ore, verrà «smontata» la sub-holding austriaca a cui fanno capo tutte le controllate est europee (che passeranno sotto la holding), e si accelererà sull’evoluzione digitale, con 1,2 miliardi di investimenti.
Il piano punta a consolidare la banca dal punto di vista patrimoniale (12,6% di Common equty tier 1 al 2018) e della redditività: entro il 2018, infatti, il gruppo intende raggiungere i 5,3 miliardi di utile netto, con un Roe pari al 11%. Nei prossimi tre anni, la distribuzione dei dividendi sarà pari al 40% degli utili.
«Vogliamo raggiungere questi obiettivi in un contesto macroeconomico che rimane non facile, con tassi di interesse ai minimi storici e un rallentamento della crescita economica internazionale – commenta il ceo, Federico Ghizzoni, in una nota – un Piano rigoroso e serio e al tempo stesso ambizioso. Ma è soprattutto realistico, perché si basa su azioni che dipendono dalle nostre scelte manageriali, ed è un Piano totalmente autofinanziato. Siamo quindi pienamente fiduciosi circa la sua realizzazione».
La riduzione del personale
Sui 18.200 tagli al personale nel Gruppo previsti dal nuovo piano a 2018 di UniCredit, 6mila sono già coperti dalla prevista cessione della controllata in Ucraina e dalla joint venture Pioneer-SantanderAm: dei restanti 12.200 tagli, 6.900 avranno luogo in Italia, come si legge nelle slides di presentazione del piano. Nel dettaglio, i dipendenti del Gruppo in Italia (esclusi i Corporate Centres) scenderanno da 49mila nel 2014 a 43.200 nel 2018, una riduzione di 5.800 unità, alle quali si deve aggiungere il taglio di 1.100 unità nei Corporate Centres in Italia, i cui livelli occupazionali scenderanno da 7.600 persone nel 2014 a 6.500 persone nel 2018. – FONTE
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