02/11/2019 – Il telefono dell’assessore regionale al Welfare, Salvatore Ruggeri, non ha più segreti. Non per la procura di Foggia, che il 16 ottobre ha effettuato copia forense della memoria e la sta analizzando, nel prosieguo dell’inchiesta che vede Ruggeri indagato per corruzione, insieme al presidente della Regione Michele Emiliano e agli esponenti dell’Udc Angelo e Napoleone Cera. Tutto viene passato al setaccio: telefonate, rubrica, chat di WhatsApp.
Su queste ultime, in particolare, si concentra l’attenzione degli investigatori della Guardia di finanza, che lavorano alacremente per sostenere il secondo tentativo della procura di ottenere l’arresto dei Cera anche per i reati di corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità. Angelo e Napoleone sono ai domiciliari dal 17 ottobre, con l’accusa di tentata concussione per aver provato a fare asssumere due persone nel consorzio di Bonifica di Capitanata. Lunedì gli avvocati Francesco Paolo Sisto, Michele Curtotti e Pasquale Spagnoli chiederanno al tribunale del Riesame la scarcerazione, già negata dal gip Armando Dello Iacovo.
Il giudice aveva bocciato anche l’arresto dei Cera per le vicende relative alla nomina del commissario dell’Asp di Chieuti e per le pressioni sul direttore dell’Asl di Foggia. Nella prima è coinvolto direttamente l’assessore Ruggeri, che – secondo le ipotesi del pm Marco Gambardella – avrebbe fatto da tramite tra i Cera e Emiliano, che ai due politici di San Marco in Lamis aveva chiesto il sostegno elettorale per il sindaco di San Severo, Francesco Miglio.
Dalle telefonate intercettate dai finanzieri sulle utenze di Angelo e Napoleone Cera, emergerebbe, secondo l’accusa, il ruolo attivo di Ruggeri nella trattativa e, per questo, nel suo telefono si cercano le prove che la nomina del commissario della casa di riposo fosse il prezzo che il governatore doveva pagare per il sostengo fornito dall’Udc al suo candidato sindaco a San Severo.
Si cerca di capire anche come mai la nomina di Cosimo Titta agognata dai Cera, alla fine, non sia stata formalizzata e i finanzieri, durante la visita del 17 ottobre in Regione, abbiano trovato solo la delibera con l’oggetto Asp Chieuti e le firme ( di Emiliano e Ruggeri) ma senza il nome del commissario. Il governatore ha spiegato di non aver nominato Titta perché non c’era alcun accordo con il consigliere regionale e suo padre e (nella lettera pubblicata da Repubblica il 31 ottobre) ha chiarito che ” il Pd del luogo e il sindaco di Chieuti si erano opposti recisamente ” . ” Ho sollecitato un accordo politico tra Udc e Pd su altri nomi, che allo stato non si sono ancora concretizzati” ha aggiunto Emiliano.
Ma le telefonate tra i Cera e Ruggeri raccontano una stotia diversa. Il 6 marzo, per esempio, l’assessore rassicurava i suoi compagni di partito: ” Non c’è nessun problema, il nome là lo devo mettere io… “. “Quella delibera è tarata… alla prossima giunta… Chieuti è tua… è già firmata”, aggiungeva il 1 aprile e, alla fine dello stesso mese continuava: ” È stata già deliberata… deve soltanto firmarla in presidente. Stiamo tranquilli, non si può cambiare”. Il 2 maggio, infine, annunciava la buona notizia: “È andata ” . Se la delibera fosse stata davevro firmata o se Ruggeri volesse solo tenere buoni i Cera non è dato saperlo.
Di certo c’è che l’atto trovato dai finanzieri è senza nome. Ma anche che la procura di Foggia, nelle ultime settimane, ritiene di aver trovato ulteriori prove a sostegno della richiesta di arresto per Angelo e Napoleone anche per la corruzione, reato contestato in concorso con Emiliano e Ruggeri. In attesa di conoscere le verità contenute nel telefono di Ruggeri. – [FONTE]
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