COOP TRIESTE: Troppi debiti, parte l’indagine della Magistratura. Ipotesi di gestione straordinaria può essere nei poteri della Regione
Your ads will be inserted here by
Easy Plugin for AdSense.
Please go to the plugin admin page to
Paste your ad code OR
Suppress this ad slot.
Troppi debiti dal 2007 al 2014, secondo i magistrati la società “non è più in grado di far fronte alle obbligazioni”. Tra gli strumenti ipotizzabili dalla magistratura, il concordato con riserva, una forma di gestione straordinaria, che è nei poteri della Regione.
La Procura della Repubblica di Trieste ha formulato istanza di fallimento della società Cooperative operaie di Trieste, Istria e Friuli e ha chiesto al tribunale provvedimenti cautelari a tutela del patrimonio. Lo riporta l’agenzia Ansa. Sulla base dei bilanci dal 2007 al 2014 – evidenzia la Procura in una nota – le Coop evidenziano «un grave e conclamato stato di decozione», e non sono più in grado di far fronte alle obbligazioni nè con mezzi ordinari nè con quelli straordinari. Amministratore giudiziale della società è stato nominato l’avvocato Maurizio Consoli.
Per far fronte alla situazione di «totale illiquidità», Cooperative Operaie ha fatto ricorso negli ultimi mesi a due finanziamenti erogati dal Consorzio cooperativo finanziario per lo sviluppo, ottenendo un primo prestito ipotecario di cinque milioni di euro, esaurito in pochissimi mesi, e un secondo di altri tre, sempre per le spese correnti. Ha prestato garanzie su alcuni dei suoi più importanti immobili, tra i quali l’ipermercato all’interno del centro commerciale Torri d’Europa. Continua su FONTE
Related posts:
- Bologna: chiesto rinvio a giudizio per ex sindaco Pd Delbono e il capo Coop Ccc
- BEPPE GRILLO sotto il tiro della magistratura. Non si può finire in galera per delle parole
- Roberto Maroni indagato per presunte irregolarità in due contratti Expo: lo rende noto un comunicato della Regione Lombardia.
- UN BUSINESS DA 600 MILIONI L’ANNO SOLO PER I CENTRI DI ACCOGLIENZA, APPALTATI ALLE SOLITE COOP ED ALLE SOCIETA’ DEGLI AMICI DEGLI AMICI. IL “BUONISMO” RENDE RICCHI, A SPESE NOSTRE