Ddl Ecoreati torna al Senato: il PD cambia più di una regola

05/05/2015 – La solita ipocrisia, la solita arroganza, la solita genuflessione alle lobby e ai criminali. Questa è la sintesi di ciò che è accaduto oggi in aula.
Ve la ricordate la campagna “Neanche una virgola” lanciata dal M5S insieme a 25 associazioni ambientaliste tra cui Legambiente?
Chiedevamo alla Camera di non modificare nemmeno una virgola del testo uscito dal Senato sugli ecoreati con l’obbiettivo di non farlo tornare nuovamente a Palazzo Madama per la quarta lettura.
Perché lo chiedevamo? Per la paura che lì possa trovare la sua morte con il classico insabbiamento burocratico.
A questa campagna hanno aderito in tantissimi, inclusi svariati deputati del PD, eppure oggi hanno votato non solo per cambiare una virgola ma persino per approvare un emendamento di Forza Italia che cancella il reato di utilizzo della tecnica dell’AirGun.
Ascoltate bene e condividete tutti!
Parte il conto alla rovescia….

Ennesimo tentativo di affossare la legge sui reati ambientali

L’eliminazione del reato sull’uso della tecnica dell’air gun dal ddl reati ambientali sembra oramai cosa certa. La cosa produrrà ancora una volta il posticipo dell’ approvazione della legge contro I reati ambientali che l’Italia aspetta da anni e l’Europa ci chiede da troppo tempo.. Ecco come il governo alimenta le lobbies del petrolio e le eco-mafie, in totale spregio all’ambiente.

Sembra cosa accertata oramai che sarà onere del governo chiedere alla camera martedì lo stralcio del comma sull’ air gun dall’articolo 1; dopo che i relatori avranno espresso parere contrario su tutti gli emendamenti, infatti, sembra che interverrà il governo a chiederne lo stralcio.

In consiglio dei ministri risulta infatti che non sia stato possibile giungere ad un altro risultato. Il provvedimento tornerà quindi al senato, blindato, a detta del ministro, che nel tentativo di rassicurare sui tempi di approvazione non si accorge, però, di compiere un ennesimo atto di forza verso il Senato. Il ministro infatti sembra si prenderà l’impegno con l’aula di far approvare il ddl entro maggio, anche a costo di porre la fiducia!

Quindi, in un colpo solo: si esautora il parlamento dalla sua precisa volontà di rendere reato ambientale una tecnica di propensione altamente impattante; e si tenta di rassicurare le camere, compiendo un ennesimo atto di forza verso la camera alta, ponendole l’ ennesima la fiducia.
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Ma chi ha messo Renzi in questa scomoda posizione? Sembra che le multinazionali petrolifere interessate alla faccenda e che premono per l’eliminazione dell’Air Gun siano tutte compagnie estere (sicuramente 4 inglesi e 2 australiane); sembra sia stato Cameron a telefonare al premier e metterlo con le spalle al muro. ENI, il grosso gruppo italiano connesso all’energia, sembra non sia neanche interessato alla faccenda.

Per concludere, bisogna osservare che se la legge ritornerà al senato e verrà effettivamente posta la fiducia il M5S si vedrà costretto a votare o contro una legge che il MoVimento stesso ha voluto fortissimamente o a dare la fiducia a questo governo di indubbia disonestà intellettuale.

Riportiamo qui sotto, integralmente ilcommento di Legambiente e Libera

Ddl ecoreati: il Governo sostiene l’emendamento per togliere comma su air gun e rispedisce in Senato il provvedimento
“Era la volta buona ma a pochi metri dal traguardo il governo cambia idea e, dopo tante rassicurazioni e prese di posizione pubbliche da parte di diversi ministri, sostiene l’emendamento per togliere subito il comma sull’air gun dal disegno di legge sugli ecoreati e lo rispedisce al Senato dove rischia l’affossamento, vista la maggioranza risicata, l’ostracismo delle Commissioni giustizia e ambiente a partire dai loro presidenti e visto che una parte dei senatori Pd non vogliono i reati ambientali nel codice penale. È un atto davvero incomprensibile che rischia di far fallire una rivoluzione di legalità e giustizia, che il Paese attende da 21 anni, per fare un favore alle società petrolifere, soprattutto straniere, interessate a cercare nei fondali marini quantitativi insignificanti di petrolio. È uno schiaffo ingiustificabile per le vittime delle ecomafie e dell’inquinamento che continueranno ad essere senza giustizia. L’esecutivo e la maggioranza che lo sostengono si stanno assumendo dunque una gravissima responsabilità. Continueremo a stare col fiato sul collo di governo e parlamento e seguiremo ogni passo della legge anche in questa quarta incomprensibile lettura del provvedimento, che poteva tranquillamente essere evitata. Confidiamo ora nel presidente del Senato Pietro Grasso, di cui conosciamo bene la sensibilità sul tema della lotta all’ecomafia e alla criminalità ambientale, perché la legge sugli ecoreati sia davvero calendarizzata subito e definitivamente approvata entro il 20 maggio”, è quanto dichiarano Legambiente e Libera, le associazioni promotrici dell’appello “In nome del popolo inquinato: subito gli ecoreati nel codice penale”, sottoscritto da altre 23 associazioni di cittadini, medici, studenti e di categoria.

I dati del Ministero dello Sviluppo Economico relativi alle riserve certe di petrolio presenti nei fondali marini italiani, dimostrano un’assoluta irrilevanza ai fini dell’indipendenza energetica: si tratta infatti di poco meno di 10 milioni di tonnellate di greggio, un quantitativo in gioco ridicolo che, stando ai dati sui consumi nazionali (59 milioni di tonnellate consumate in Italia nel 2013), sarebbe sufficiente a garantire il nostro fabbisogno energetico per sole 8 settimane. Le compagnie petrolifere interessate all’uso dell’air gun e che hanno presentato istanze di permesso di prospezione e di ricerca sono in totale 17, di cui 12 straniere (5 britanniche, 3 australiane, 2 norvegesi, 1 irlandese, 1 statunitense).