FALSA LAUREA COME IL TROTA E FALSE FATTURAZIONI: A QUESTO FACCENDIERE AVREMMO FATTO GESTIRE LE OLIMPIADI?

renzi-malago-olimpiadi10Le carte contenute in questo dossier racconterebbe che il presidente del Coni avrebbe corrotto bidelli e personale universitario per passare senza mai sostenere gli esami di Economia e politica (30 e lode), di Istituzioni di diritto privato (30) e di Diritto commerciale (sempre 30) ai tempi della sua laurea all’Università Sapienza di Roma. Il diploma di laurea è stato annullato nel 2000 “a causa della dichiarata nullità di tre esami da parte della Corte d’Appello della Capitale”.

Malagò si difende, affermando a Libero: “Non ho mai subito condanne penali, i magistrati non hanno dimostrato nulla né in un senso né in un altro ed è rimasta sospesa solo la parte amministrativa. Io però ho sempre negato le accuse, ma visto che mi hanno annullato la laurea ho ridato gli esami sub judice”. Il presidente del Coni ha infatti sostenuto gli esami incriminati a Siena e lo ha fatto “pubblicamente, davanti a centinaia di persone, di fronte a mezzo senato accademico, al protettore vicario”.
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Emerge anche un altro mistero: chi può aver diffuso questo dossier? Chi è questo anonimo che getta imbarazzo sull’uomo più potente del nostro sport? Qualcuno sospetta Paolo Barelli, il presidente di Federnuoto, “che ha in piedi una querelle giudiziaria con il Coni di Malagò e la Coni servizi per un presunto contributo governativo non messo a bilancio”. Ma Barelli smentisce e la lettera anonima accompagnata al dossier ascrive il tutto a uno “uno degli studenti condannati in via definitiva per le lauree truccate della Sapienza e che proprio non sopporta di vedere uno dei ‘capofila degli imbroglioni (…) insegnare agli italiani e ai giovani il valore dei principi etici della lealtà e della correttezza”. Comunque sia, una vicenda che non fa bene al nostro sport.

Coni, la Federnuoto squalifica Malagò per “mancata lealtà”
Il presidente: “E’ il trionfo dell’illogicità”. La Disciplinare della Fin condanna il n°1 del Coni, in quanto presidente della Canottieri Aniene, a 16 mesi di squalifica per le frasi contro Barelli. Malagò ritenuto responsabile di “mancata lealtà e dichiarazioni lesive della reputazione” quando parlò in Giunta delle presunte doppie fatturazioni del numero 1 del nuoto.



Nel settembre 2014 è stato condannato dalla Disciplinare della Federnuoto a 16 mesi di squalifica in qualità di presidente del Circolo Canottieri Aniene. È stato ritenuto responsabile di “mancata lealtà” e “dichiarazioni lesive della reputazione” del presidente federale Paolo Barelli, in precedenza denunciato dal Coni per una presunta doppia fatturazione.[5] Nel successivo dicembre la condanna sportiva è stata annullata dal collegio di garanzia del CONI.[6] Nel dicembre 2014, a seguito della pubblicazione dei relativi documenti, ha ammesso di aver subìto l’annullamento amministrativo della Laurea, “a causa della dichiarata nullità di tre esami da parte della Corte d’Appello della Capitale”, esami risultati mai sostenuti e indebitamente ottenuti tramite corruzione. fonte


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