04/05/2017 – Bisogna “individuare i trafficanti che speculano sulle esigenze degli immigrati”. Una battaglia “non vana” per il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro che parla oggi della sua inchiesta sui legami tra ong e trafficanti davanti alla Commissione Difesa del Senato.
“Noi abbiamo constatato come il fenomeno dei migranti stia provocando un numero immenso di vittime e ci sono organizzazioni criminali che su questo traffico creano il loro impero e le loro ricchezze“, ha spiegato Zuccaro, secondo cui ora la figura dello scafista non è più quella classica: i trafficanti, infatti, sceglierebbero “tra gli stessi migranti” le persone che devono condurre l’imbarcazione.
Nonostante questo, le inchieste sul traffico di esseri umani “stanno subendo un impasse”, per cui la procura di Catania non può provare l’esistenza di legami tra Ong e trafficanti di uomini. “Richiedo strumenti essenziali per poter meglio lavorare e riprendere quelle azioni investigative che stavano producendo effetti“, ha quindi spiegato Zuccaro, “Uno strumento interessante potrebbe essere le intercettazioni satellitari. Dall’esame del traffico telefonico dei natanti in mare potrebbero emergere alcuni collegamenti importanti e altri dati utili per l’individuazione dei trafficanti“.
Secondo il magistrato, infatti, “gli scafisti ricevono indicazione di gettare gli apparecchi telefonici in mare se ci sono militari durante il soccorso, mentre se sopraggiungono imbarcazioni private i cellulari vengono trovati sul natante“. Per questo per i trafficanti il ruolo delle Ong è fondamentale: “Da settembre-ottobre 2016 si è registrata una forte presenza di navi delle ong in acque territoriali più avanzate”, spiega Zuccaro, “Questo ha fatto in modo che i trafficanti abbiamo potuto utilizzare barche in condizioni peggiori, utilizzando alla guida alcuni degli stessi immigrati per garantirsi l’impunità“.
Tra le Ong, del resto, ci sono persone che hanno “profili di dubbia rilevanza, non collimanti con quelli dei filantropi“, aggiunge il pm a difesa delle sue indagini: “Sarebbe utile fornire all’autorità giudiziaria strumenti utili alla ricerca e alla individuazione delle fonti di finanziamento delle Ong di più recente costituzione che operano con mezzi economici assai ingenti“, sottolinea, “Da dove proviene il denaro delle Ong che hanno a bordo strumentazioni avanzate?“. Chiara Sarra per Il Giornale
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