Campi Flegrei, cosa fare in caso di eruzione. Piano di evacuazione

26/09/2023 – La recente attività sismica ha riacceso l’attenzione sulla situazione dei Campi Flegrei, un’area vulcanica attiva situata vicino a Napoli. Questo articolo fornisce indicazioni su come agire in caso di eruzione e presenta una panoramica sulla natura geologica della regione.

Il Dipartimento Protezione Civile ha rilasciato un avviso sui social media a seguito delle preoccupazioni emerse in seguito a un’intensa attività sismica che ha allarmato la popolazione locale. L’ente invita coloro che si trovano nella zona a informarsi sulle caratteristiche dell’area vulcanica e sulle misure di sicurezza, indirizzandoli al sito Io Non Rischio (protezionecivile).

Cosa sono i Campi Flegrei?
I Campi Flegrei sono una zona vulcanica che presenta una “caldera“, un’area depressa formata a seguito di eruzioni esplosive. La storia geologica della caldera rivela che, negli ultimi 15.000 anni, ha subito oltre 70 eruzioni, formando edifici vulcanici, crateri e laghi, come Astroni, la Solfatara e il lago di Averno. Un fenomeno chiamato bradisismo riguarda il lento movimento verticale del suolo, con significative crisi registrate tra il 1969-1972 e il 1982-1984.

Cosa può succedere in caso di eruzione?
L’attività dei Campi Flegrei si è sempre manifestata principalmente attraverso eruzioni esplosive. Le previsioni per il futuro suggeriscono la persistenza di questa tendenza, e il sito della Protezione Civile ha fornito un elenco delle potenziali manifestazioni:

– Formazione di una colonna eruttiva: composta da gas, brandelli di lava incandescenti e ceneri, può raggiungere un’altezza di decine di chilometri.
– Caduta di materiale vulcanico: include detriti di grosse dimensioni che si depositano nell’area prossima alla bocca eruttiva e ceneri e lapilli che, trasportati dal vento, possono estendersi fino a decine di chilometri di distanza.
– Generazione di flussi piroclastici: valanghe composte da gas, cenere e frammenti vulcanici a elevata temperatura e velocità, capaci di avanzare per vari chilometri e di superare i contorni della caldera.
– Esplosioni freatiche: si manifestano in zone con intensa attività idrotermale, come la regione di Solfatara/Pisciarelli. Possono avvenire anche prima dell’inizio di un’eruzione.
– Colate di fango: create dalla combinazione di ceneri vulcaniche e acqua, possono formarsi sia in concomitanza con l’eruzione, a causa delle piogge, sia a distanza di tempo dall’evento vulcanico.

Piano di evacuazione e zone di rischio
Il sito iononrischio.it spiega le procedure da seguire in caso di eruzione. Due aree principali sono identificate:

  • Zona Rossa:
    • Comuni inclusi:
      • Pozzuoli
      • Bacoli
      • Monte di Procida
      • Quarto
      • Parte dei Comuni di Giugliano in Campania e Marano di Napoli
      • Alcuni quartieri di Napoli: Soccavo, Pianura, Bagnoli, Fuorigrotta e altri
  • Zona Gialla:
    • Comuni inclusi:
      • Villaricca
      • Calvizzano
      • Marano di Napoli
      • Mugnano di Napoli
      • Melito di Napoli
      • Casavatore

24 quartieri del Comune di Napoli come Arenella, Avvocata, Barra, e altri.

La zona rossa è quella maggiormente a rischio e, in caso di eruzione, la popolazione dovrebbe evacuare prima dell’inizio del fenomeno. La zona gialla, invece, prevede una valutazione dinamica basata sulla direzione dei venti e sulla gravità dell’eruzione. Il Piano per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei coinvolge vari enti a livello nazionale e regionale.

Maggiori informazioni sul sito rischi.protezionecivile.gov.it