I NONNI CHE NON SAREBBERO ANDATI A VOTARE

Il proprio futuroL’altra sera iniziamo a discutere, è una di quelle rare volte in cui mi trovo a scambiare opinioni del vivere quotidiano, con mio figlio, non c’è molto tempo nella frenesia di tutti i giorni per cui decido di dedicare tutto il necessario per condividere alcune opinioni. Parlando di cose serie, constatiamo che tanti conoscenti vogliono andare via dall’Italia, prendiamo atto che alcuni vicini sono già andati. Chiedo cosa pensa dell’immigrazione, ma non quella nostra verso gli altri paesi, intendo quella in entrata. Lo vedo un po’ titubante, ma poi si pronuncia: “Non possiamo andare avanti così, tutti abbiamo il diritto di vivere, dobbiamo essere preparati a riceverli, ma come si fa a dar loro aiuto se siamo noi adesso bisognosi di averlo?” Rimango un po’ sorpreso, poi gli chiedo. “Cosa ne pensi invece della nostra migrazione fuori dall’Italia?” Lui mi risponde “Vedi babbo, arriverà il giorno che ci vedranno talmente inc@zz@ti che coloro che ci spingono a migrare noi gli esilieremo!” Mio figlio ascolta Fibra, Fedez ed altri rap, ho ascoltato quei pezzi, sono veri. “Ne parlate con i vostri amici?” Lui mi risponde “Certamente”. Spinto dalla curiosità chiedo lumi sull’idea politica dei suoi amici. Mi risponde in modo scontato “Voterebbero M5S ma abbiamo 17 anni.”

Questo non mi sorprende e gli spiego il perché: “Ho visto le intenzioni di voto di un agenzia di sondaggi. Da 18 a 29 anni il M5s ottiene il 47,5%; da coloro che hanno oltre i 64 anni il M5s ottiene solo l’8%.”
Non la prende bene: “Cavolo! Quelli di 70 anni che accusano Grillo di essere fascista, sono drogati da quel cavolo di televisione di regime!”

Lo rassicuro nei riguardi dei suoi nonni: “Almeno i tuoi 4 nonni, due pro PD, non andranno a votare da quanto sono arrabbiati con le rispettive dirigenze.”
Mio figlio risponde sorpreso: “Ah sì?!” Gli si accende una lampadina in pieno fronte. Si alza dal tavolo e va verso il telefono, compone i numeri dei suoi nonni e si autoinvita per due rispettivi pranzetti nelle loro case.

Dopo qualche giorno mi telefona mia madre con l’intenzione di raccontarmi dei motivi per i quali mio figlio si è autoinvitato:
“Nicola, ti voglio raccontare del pranzo dell’altro giorno. Devi sapere che tuo figlio ha iniziato a parlare delle intenzioni di voto dei giovani, confrontandole prontamente con quelle della nostra età. Effettivamente il dato è marcato. Poi è passato a chiederci se andavamo a votare. Naturalmente gli abbiamo confermato quello che abbiamo detto a te, cioè che non saremmo andati. A quel punto tuo figlio ci spiega che vorrebbe votare, ma non può perché l’età non glielo permette – lo sappiamo diciamo noi, che sei troppo giovane – a quel punto poverino con il cuore in mano, ci chiede se possiamo andare noi per lui, sostenendo che con questo voto si gioca il suo futuro, quello della sua sorellina e di tutto il resto della gioventù di questo paese. Gli diciamo che Grillo non ci piace, che è un urlatore e che preferiamo non andare a votare. Noi si viene dal PCI certi toni non ci piacciono. A quel punto tuo figlio ci dice – nonni, non è che avete il mio futuro davanti, diciamoci la verità. Io, babbo, saremo il bastone della vostra vecchia, ma a me almeno concedetemi un futuro e vorrei delegarlo a voi, fidatevi: è la scelta giusta.”

Silenzio…allora chiedo: “Quindi?”
Allora mia madre riprende: “Andremo a votare quella parolaccia vivente di Grillo, ce lo ha chiesto nostro nipote facendoci vedere anche dei video da intenrtrent, insomma come si dice, e non sapevamo di certe cose, diciamo nascoste. Speriamo di fare la cosa giusta, sai noi non siamo eterni, ma i bimbi hanno tutta la vita davanti.”

Ci salutiamo, con io che gli dico che loro sono liberi di fare qualsiasi scelta che ritengono più giusta.

Dopo due giorni arriva anche la telefonata degli altri nonni, solo che loro non votavano PD, ma nei contenuti è la fotocopia della telefonata dei consuoceri.

Questo è quanto, è un argomento forte, ad alto contenuto emotivo e spero sia letto e condiviso da chi non dovrà deluderci.
Qui si sta parlando di elezioni, europee, amministrative e regionali, ma in realtà sarà il voto più politico dal dopoguerra.

Il 25 maggio 2014 In alto i cuori!