Bari, incastrati 30 furbetti del cartellino nellʼospedale di Molfetta: 12 arresti

08/07/2019 – Trenta persone, di cui 12 arrestate e una con obbligo di dimora, sono indagate nell’inchiesta della Gdf che ha scoperchiato un sistema di fraudolenta solidarietà per timbrare il cartellino e assentarsi dal lavoro durante l’orario di servizio all’Ospedale “Don Tonino Bello” di Molfetta (Bari). Tra gli indagati figurano dirigenti, personale paramedico, impiegati amministrativi, tecnici manutentori nonché un soggetto esterno all’azienda sanitaria.

I reati contestati, a vario titolo, sono di truffa aggravata ai danni di ente pubblico, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, abuso d’ufficio e peculato. “Noi siamo parte offesa – afferma il direttore generale della Asl di Bari, Antonio Sanguedolce – e abbiamo collaborato alle indagini fornendo tutto quanto ci è stato richiesto dagli inquirenti”. La Asl ha provveduto alla sospensione dei 12 arrestati.

“Sistema di fraudolenta solidarietà per timbrare? Se fosse riscontrato quanto emerge dalle indagini sarebbe gravissimo! Con le impronte digitali stop ai truffatori e alla fraudolenta solidarietà”. E’ il commento su Twitter del ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno.

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E’ durata due anni l’indagine “Quinto Piano” della Guardia di Finanza e ha fatto emergere circa 300 episodi di assenteismo da parte di dirigenti medici, infermieri e impiegati amministrativi e tecnici all’ospedale “Don Tonino Bello” di Molfetta (Bari). Su richiesta della Procura di Trani sono state eseguite 13 ordinanze di cui 12 di custodia cautelare agli arresti domiciliari e 1 obbligo di dimora nel comune di residenza, emesse dal Gip di Trani, Maria Grazia Caserta, su richiesta del sostituto procuratore Silvia Curione. Un fascicolo che ha previsto la richiesta della misura interdittiva della sospensione dal servizio per ulteriori indagati; e proseguono le indagini per definire altre posizioni. Cinque medici, una capo sala, una infermiera professionale, diciassette impiegati amministrativi, cinque impiegati tecnici manutentori e uno esterno alla Asl: tutti rispondono a vario titolo di truffa aggravata ai danni di ente pubblico, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, abuso d’ufficio e peculato. I provvedimenti sono stati notificati a Molfetta, Giovinazzo, Bisceglie, Barletta e Foggia.

Le Fiamme gialle avrebbero accertato sistematiche assenze dal luogo di lavoro in orario di ufficio, spesso autorizzate da permessi sindacali o da Legge 104/92 ma usate per svolgere attività in altre strutture o per motivi privati, anche utilizzando le auto di servizio. In qualche caso è stata constatata la collaborazione di un soggetto esterno alla Asl il quale si presentava per “smarcare” ai rilevatori la presenza, timbrando cartellini illecitamente. Si assentavano anche alcuni impiegati dell’Ufficio rilevazioni presenze e assenze addetti al controllo del corretto rispetto dell’orario di lavoro di tutti gli altri dipendenti che, approfittando della possibilità di accedere al sistema informatico, modificavano manualmente e fraudolentemente gli orari di lavoro. – [ANSA]
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