Roberto Fico M5S, smaschera Renzie ancora una volta! Decide di Tagliare 150 milioni alla RAI.

ficorenziDalla pagina facebook di Roberto FICO, (Pres. DELLA Vigilanza RAI) leggiamo quanto segue
Con il decreto Irpef, quello degli 80 euro, il governo Renzi ha deciso di tagliare 150 milioni alla Rai. Come? Trattenendo quasi il 10% del canone raccolto nel 2014. Premesso che siamo tutti d’accordo che la Rai debba avere una gestione virtuosa e trasparente, razionalizzare i costi, evitare sprechi e un eccessivo ricorso ad appalti esterni, questa operazione merita una riflessione.
Da un momento all’altro si dice alla Rai che non riceverà i 150 milioni di euro già previsti per l’anno in corso, senza prospettare però un piano meditato e rigoroso di riorganizzazione della tv pubblica. E contestualmente, nello stesso decreto, si dà il via libera a eventuali accorpamenti di sedi regionali e cessioni di quote di società partecipate.
Se l’azienda è di fatto costretta a fare cassa repentinamente per fronteggiare un taglio imprevisto, di certo non basterà procedere con qualche sforbiciata. Dovrà necessariamente ragionare sulla vendita di parte di alcuni dei suoi asset fondamentali come Rai Cinema o Rai Way, la s.p.a. che possiede e gestisce le infrastrutture per trasmettere e diffondere il segnale Rai, realizzate con i soldi di tutti i cittadini.
Se la prospettiva è questa, i cittadini non risparmiano nulla e non ottengono nel complesso alcun beneficio. Anzi. Non solo pagano lo stesso canone, ma con la scusa degli 80 euro si potrebbero vedere portare via, ad esempio, un bene strategico italiano come la rete di impianti e torri, la struttura portante del servizio radiotelevisivo oggi ancora saldamente in mano pubblica. Non credo sia questa la strada per valorizzare le nostre eccellenze e per sostenere la crescita del Paese. Sembra piuttosto di stare di fronte a uno di quei provvedimenti, analoghi ad altri già visti in passato, che hanno avuto come conseguenza il depauperamento del patrimonio pubblico, permettendo a privati di aggiudicarsi a basso costo le nostre infrastrutture. Vista l’assenza di una qualsiasi logica economica alla base di una manovra del genere, viene spontaneo chiedersi: chi ci guadagnerà da tutta questa operazione? C’è una storia che si ripete nel nostro Paese, ma va cambiata e con il contributo di tutti.