DA LIVORNO PARTE LA RESISTENZA AL TRATTATO TRANSATLANTICO
E’ stata come una rivoluzione, da Livorno è partita la resistenza alla logica dei governi servo-capitalisti. Ma Livorno non si fermerà qua, andrà ben oltre e il primo colpo al supercapitalismo è stato sferrato dal sindaco Filippo Nogarin con il NO al Nuovo Ospedale che sarebbe stato costruito con il sistema truffa del Project financing. Altre città toscane come Prato, Lucca, Massa e Pistoia hanno già subito questo tipo di operazione antisociale, dove l’investimento è stato pubblico, in minima parte privato, ma il guadagno sarà totalmente di quest’ultimo per un periodo di concessione pluridecennale. Una speculazione che graverà sulle spalle della comunità tre volte tanto le normali spese di gestione e quando scadranno le concessioni trentennali con le corporation, i rimodernamenti saranno a carico della comunità. E fin qui trattiamo puramente del carattere gestionale dei servizi sanitari, ma si punta a ben altro. Quindi i nostri politici per cosa stanno lavorando in realtà? Quali progetti e quali accordi devono favorire? E’ bene sapere a cosa aspirano questi Robin Hood del “Cambia verso” che eseguono lo slogan alla lettera rubando ai poveri per dare ai ricchi.
Parliamo del Trattato Transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP) e del Trattato sugli Scambi dei Servizi (TISA)
Questi trattati, artefatti capolavori, i cui contenuti sono stati redatti parola per parola da avvocati di clubs lobbystici del calibro di Bildemberg, sanciranno la scalata delle multinazionali al cuore della nostra nazione, attraverso la completa privatizzazione dei servizi pubblici partendo dalla sanità per arrivare ai trasporti, alla scuola, agli asili nido, all’energia, all’acqua, ai servizi postali, all’inps, all’inail, alle telecomunicazioni ecc ecc. I trattati verranno stipulati in modo da impedire ai governi qualsiasi controversia anche in caso di fallimento del sistema, altresì sarà previsto che la multinazionale potrà citare lo Stato per mancati profitti derivanti da politiche che risultino da ostacolo al loro guadagno. Un vero e proprio dramma di proporzioni gigantesche che sta per investire come un tornado la nostra libertà e tutte le conquiste sociali dei nostri genitori, dei nostri nonni.
E ancora qualche giorno fa, Livorno blocca l’OPA “SAT” lanciata da Corporation America, la società che intende appropriarsi dell’areoporto di Pisa, con l’assoluto avvallo e adesione del Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi, attuatore anche della politica Project Financing sulla sanità, il quale ha trovato ancora Nogarin sulla sua strada: Livorno con in mano il 3% delle quote della pisana SAT, diventa decisiva per l’Opa, e questo accade mentre la città labronica scopre un profondo senso di amicizia verso Pisa e dice no ai milioni di Corporation America. Ma non finisce qua, è di lungo corso, il chiaro intento di Port Authority di privatizzare il gioiello Porto 2000, la società pubblica che gestisce banchine e terminal del porto passeggeri di Livorno, a fronte di una valutazione di 7 milioni, Nogarin indaga e si accerta che il valore commerciale è di almeno 20 milioni. La transumanza si arena sulle secche della Meloria.
Non so se è chiaro, ma questi sono veri e propri assalti di preparazione all’attacco decisivo del TTIP. Ma Livorno da sola quanto può resistere? Ormai orfani di uno stato garante, ma bensì infiltrato dalle lobby, l’appello va alle coscienze della cittadinanza, sperando che queste notizie siano divulgate e condivise, per far sapere soprattuto che nei territori si combatte per il senso di giustizia e per la salvaguardia dei diritti.
Prima di scrivere questo articolo aspettavo un segnale di conferma delle mie tesi, l’ho avuto ieri con la notizia del Fatto Quotidiano. Si privatizzerà la sanità e per dissolvere le pregiudiziali a sinistra, ancor prima che dal governo, l’annuncio è avvenuto dalla compagnia Unipol di proprietà della Coop, affermando che l’integrazione tra pubblico e privato sarà a tutela sanitaria e che tale moderna organizzazione garantirà prezzi più bassi (in realtà la sanità sarà garantita solo a chi paga e non necessariamente sarà garantita territorialmente) e notizia nella notizia, si scopre che tutto è già deciso, infatti il ministro Lorenzin annuncia “il passo si farà in autunno”, stesso periodo in cui potrebbe essere finalizzato il Trattato Transatlantico. Il no al nuovo ospedale di Livorno è di per se un NO pericoloso alla luce dei poteri in gioco, ma è solo il primo passo nel tentativo di ridare un pò di speranza a questa Italia. Condividete! Ed informate!
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