Quanto guadagna il vice presidente Luigi Di Maio?

Quanto fa risparmiare alle casse dello Stato, come aiuta le piccole e medie imprese? 
Luigi Di Maio durante l’incontro cittadino a Pimonte, risponde alla domanda in modo dettagliato, trasparente. 
Un vice presidente della Camera ha diritto a 13 mila € netti al mese, più 4 mila € netti di indennità di carica, più (gratuitamente) un appartamento privato, l’auto blu, la scorta, i voli di Stato. Come deputato del MoVimento 5 Stelle Di Maio rinuncia ai 4 mila € di indennità di carica, restituisce i rimborsi telefonici, spese taxi; per l’esercizio mandato e soggiorno a Roma vengono trattenute le sole spese rendicondate e l’eccedenza restituita (il rendiconto viene pubblicato online per trasparenza); dei circa 10 mila € lordi di indennità, viene trattenutà la metà, per un netto di circa 2.500 €, oltre a rinunciare all’appartamento privato (costo di circa 120 mila € all’anno), auto blu, scorta, e rimborso per i voli di Stato. 
Quindi lo stipendio netto è di 2500 – 2600 € e le spese di trasporto, vitto e alloggio a Roma sono pagate con la diaria. 
Le eccedenze dello stipendio vengono versate con un bonifico in un fondo a favore del micro credito alle piccole e medie imprese (PMI). I deputati e senatori hanno restituito per i mesi di marzo, aprile e maggio, oltre un milione di euro. In un anno si stimano in dieci milioni di euro i versamenti al fondo per il microcredito PMI da parte di deputati e senatori del M5S, a cui si aggiungeranno i versamenti dei nuovi consiglieri regionali pentastellati. La possibilità di versare parte dello stipendio nel fondo PMI è aperta a tutti i parlamentari indipendentemente dall’appartenenza politica. Attendiamo fiduciosi… Il fondo per il microcredito alle PMI non è amministrato dal MoVimento 5 Stelle; un prestito a tasso zero di 5000 € a favore di una piccola impresa in difficoltà è sicuramente una boccata d’ossigeno. Le imprese potranno presentare richiesta di finanziamento senza rivolgersi alle banche che applicano un tasso di interessi spesso elevato. Il MoVimento 5 Stelle aiuta fattivamente le imprese. Sommando le sole indennità di carica rinunciate da ogni parlamentare a 5 stelle, si raggiungono circa 300 mila €, a cui vanno sommate le decurtazioni di stipendio e benefit. A questi tagli va aggiunta la rinuncia a 42 milioni di euro di rimborsi elettorali, promessa fatta in campagna elettorale anche da altri partiti, ma mantenuta solo dal MoVimento 5 Stelle: coerenza. Il taglio delle indennità e dei benefit (che la casta si è auto assegnata), oltre a risollevare le casse dello Stato, permette ai parlamentari del MoVimento di rimanere vicini alla realtà della gente e non trasformarsi in una elite che guadagna 20 mila € al mese vivendo nell’agiatezza dei privilegi, in un mondo virtuale.