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Ultima ora, Conte: siglato protocollo lavoro,l’Italia non si ferma

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14/03/2020 – Dopo diciotto ore di un lungo e approfondito confronto, è stato finalmente siglato tra sindacati e associazioni di categoria il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il bene del Paese, per la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori. L’Italia non si ferma». Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul protocollo con le nuove regole sul lavoro nell’emergenza.

Emiliano: «Altri treni da nord, rischio contagio»
«Ci state portando tanti altri focolai di contagio che avremmo potuto evitare». Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, con riferimento alla notizia di un nuovo esodo da Milano verso il sud a bordo di treni partiti nella notte. In Puglia ieri si è registrato un balzo di 50 nuovi casi di pazienti positivi al coronavirus che ha portato i contagiati a 158. «Di nuovo ondate di pugliesi che tornano in Puglia dal nord. E con loro arrivano – scrive Emiliano – migliaia di possibilità di contagio in più».

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Cina, 4 casi a Wuhan, ai minimi assoluti
Sono solo 4 i casi di infezioni al coronavirus registrati ieri a Wuhan, capoluogo della provincia dell’Hubei e focolaio della pandemia. Secondo gli aggiornamenti forniti dalla Commissione sanitaria nazionale (Nhc) cinese, si tratta del livello più basso da quando da gennaio è iniziata la raccolta dei dati.
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Mercatone Uno, Di Maio: «Una storia scandalosa, ecco le soluzioni»

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06/06/2019 – «La storia di Mercatone Uno è scandalosa. 1800 lavoratori lasciati in strada da un giorno all’altro: sono andati al lavoro e hanno letteralmente trovato chiuse le serrande dei punti vendita di tutta Italia. Ci sono centinaia di fornitori non pagati e circa 10.000 dipendenti che lavorano per quei fornitori. Ho preso l’impegno di seguire personalmente la vicenda di questi lavoratori e questa azienda e oggi arriva la prima risposta»: lo afferma in un post su Fb il ministro e vicepresidente del consiglio, Luigi Di Maio annunciando che «il Fondo per le vittime di mancati pagamenti, da 30 milioni di euro, verrà esteso anche ai fornitori, nel caso in cui l’azienda venisse imputata di bancarotta fraudolenta».

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E ancora: «Questo lo faremo già la settimana prossima, grazie a un emendamento che presentiamo al decreto legge Crescita. Non dimentico, ovviamente, i 1800 dipendenti che dalla settimana scorsa sono rimasti senza lavoro. Per loro sbloccherò subito la cassa integrazione, non appena il Tribunale autorizzerà la procedura di amministrazione straordinaria. È chiaro che la cassa integrazione non dura in eterno e che è necessario trovare un investitore per Mercatone Uno che possa avviare la cosiddetta reindustrializzazione, con un solo obiettivo: dare un futuro certo a queste persone e alle loro famiglie. Non molliamo, non mollate, siamo dalla vostra parte!».
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Folla fuori al Santobono per Noemi, il volto buono di Napoli. Preso anche il sicario che le ha sparato. In manette il fratello complice

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10/05/2019 – Intanto è stato catturato il presunto responsabile dell’agguato avvenuto venerdì scorso a Napoli nel quale sono stati feriti la piccola Noemi ed un uomo, Salvatore Nurcaro, vero obiettivo del killer in Piazza Nazionale. Un incontro si terrà stamattina in Procura.

Il cerchio s’è chiuso questa notte. I dettagli dell’operazione saranno reso noti dal procuratore Giovanni Melillo in una conferenza stampa.

Si chiama Armando Del Re l’uomo che è stato arrestato con l’accusa di essere colui che ha sparato venerdì scorso in Piazza Nazionale a Napoli ferendo gravemente la piccola Noemi. A catturarlo sono stati i Carabinieri, ma nelle ricerche e nella caccia all’uomo, coordinata dalla Procura di Napoli, sono state impegnate tutte le forze di polizia.Insieme ad Armando Del Re, l’uomo accusato di aver sparato, è stato bloccato un altro uomo, il fratello, che avrebbe fatto da complice e che ora è stato portato in questo momento nella caserma dei Carabinieri “Pastrengo” di Napoli.

Intanto le condizioni di Noemi, ricoverata all’ospedale Santobono di Napoli, sono in lieve miglioramento. Grande partecipazione all’esterno dell’ospedale di Napoli dove c’è stata una veglia con una fiaccolata per la piccola Noemi. In tarda mattinata è stato reso noto il nuovo bollettino medico sulle condizioni della piccola che ha sancito il miglioramento delle condizioni di salute. Presto potrebbe respirare da sola.

Noemi è anche nostra figlia. Napoli è anche questa. Secondigliano è con te. Tutti preghiamo per te». È il nuovo striscione affisso nella notte ai cancelli dell’ospedale Santobono dove è ricoverata la piccola gravemente ferita nella sparatoria di piazza Nazionale. Sullo striscione c’è anche una foto della piccola sorridente. Dalle ore immediatamente successive al ricovero di Noemi, l’ingresso del Santobono è stato invaso da espressioni di sostegno e solidarietà. Non si arresta il flusso di cittadini che arrivano dai quartieri più diversi di Napoli per lasciare il loro messaggio a Noemi e ai suoi familiari e di bambini che attaccano alle ringhiere del cancello peluche e giocattoli. – [InterNapoli.it]
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“Grande Tagliamento”, inchiesta della Gdf su appalti per oltre un miliardo di euro

21/11/2018 – Perquisizioni nel Triveneto e in tutta Italia per turbativa d’asta e utilizzo di materiali difformi. Si attende di sapere quali sono le opere sotto indagine. Occhi puntati sui cantieri di Terza corsia e Trieste Airport. Sono 400 i finanzieri del Comando Fvg impegnati nel triveneto e in tutta Italia in acquisizioni documentali, perquisizioni e sequestri disposti dalla Procura di Gorizia in enti pubblici e società per indagini su appalti di opere pubbliche per un valore di oltre un miliardo di euro.
Strade, ponti, viadotti, cavalcavia, gallerie e piste aeroportuali costruiti con materiali difformi da quelli dichiarati, con gravi violazioni anche di natura ambientale, il tutto con il benestare di coloro che avrebbero dovuto esercitare funzioni di controllo. È quanto emerge da un’indagine della Procura di Gorizia che ha scoperto appalti truccati, turbative d’asta e frodi nella realizzazione delle opere pubbliche, per un valore di oltre un miliardo di euro. Mercoledì mattina all’alba è scattato il blitz della Guardia di Finanza che ha messo in campo 400 uomini per eseguire sequestri e perquisizioni in 120 società e 220 soggetti, tra cui Autostrade per l’Italia e Anas, in 14 regioni. Oltre alle tre del Nord est, si indaga anche in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, ma anche Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna.

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Nel mirino degli inquirenti ci sono 150 gare d’appalto per la realizzazione o la manutenzione di opere pubbliche, tra cui anche alcuni appalti per la ricostruzione di strade nelle zone dell’Italia centrale colpite dal terremoto del 2016. Tra questi c’è anche quello per il ripristino della statale Tre Valli Umbre, rimasta chiusa per tre anni a causa dei danni causati dal sisma e riaperta solo nell’aprile scorso. Le verifiche degli uomini delle Fiamme Gialle si concentrano sulle gare indette in tre anni, dal 2015 al 2018. Tra i reati contestati ci sono l‘associazione a delinquere, la turbativa d’asta, gli inadempimenti e le frodi nelle pubbliche forniture, i subappalti in violazione di legge e concussione; ma al vaglio degli inquirenti ci sono anche altre ipotesi di reato.

Gli agenti stanno procedendo ad acquisizioni documentali, perquisizioni e sequestri in decine di enti pubblici, società, e abitazioni di persone coinvolte nelle indagini. Tra queste, oltre alle due già citatate, ci sono Veneto strade Spa, Autovie Venete Spa ,Commissario per l’emergenza della mobilità riguardante la A4, Friuli Venezia Giulia Strade Spa, Concessioni Autostradali Venete Spa, Commissario per l’emergenza traffico in province Treviso e Vicenza, le società che gestiscono gli aeroporti di Trieste (Aeroporti Friuli Venezia Giulia Spa), Treviso (Aer Tre Spa), Venezia (Save Spa), Verona (Aeroporto Valerio Catullo Spa), la Regione Friuli e le società competenti per i porti di Trieste (Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico orientale) e di Monfalcone (Consorzio per lo sviluppo economico del monfalconese). – [IlFattoQuotidiano.it]

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Ultima ora, Conte: incomprensione sul decreto fiscale, Conferenza stampa estera

23/10/2018 – Manovra, Conte alla Stampa estera: “Siamo in Ue, non mettiamo in dubbio commissione. Disponibili a dialogo”
“Si era parlato di condono, capitali stranieri che tornavano dall’estero: no. La norma è più precisa e consente di integrare a chi ha fatto già una dichiarazione per il 30% di quanto già dichiarato fino a 100mila euro per anno, pagando un 20%”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrando la stampa estera. “Abbiamo ribadito nella lettera che è stata spedita poco fa che noi siamo assolutamente in Europa, vogliamo dialogare con le istituzioni Ue, vogliamo che quest’interlocuzione si svolga nello spirito di un dialogo costruttivo, non mettiamo in discussione i ruolo della commissione Ue”.

E, continua: “Nella lettera all’Ue vogliamo spiegare la nostra manovra. Già in questa lettera abbiamo spiegato perché l’abbiamo impostata in questi termini, abbiamo spiegato la direzione della nostra politica economica, gli obiettivi che intendiamo raggiungere. Ma siamo disponibili a metterci a un tavolo per proseguire una interlocuzione con la Commissione europea”.
Roma, il premier Giuseppe Conte parla alla stampa estera. La conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla stampa estera in via dell’Umiltà, a Roma: VIDEO DIRETTA:

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Ultima Ora: Di Maio annuncia, Saranno denunciati! Fuori i prenditori dallo stato! Condividete!

28/08/2018 – Da oggi, con dieci anni di ritardo, tutti gli italiani sanno che la concessione di autostrade ai Benetton è stata un regalo clamoroso che ha consentito loro di fare gli imprenditori non con il loro capitale, ma con quello dei cittadini. Il contratto prevedeva infatti una rendita garantita del 7%: una rendita spropositata!
L’imprenditore a rischio zero è un’invenzione tutta italiana. Di solito è amico di quelli che furono i partiti di governo, non disdegna di assumere nelle sue aziende uomini di partito (trombati o meno), finanzia lautamente in maniera opaca o meno i partiti e i giornali a loro collegati infatti il suo nome non compare quasi mai nella carta stampata. Chiamiamolo col suo nome: PRENDITORE. I prenditori hanno preso possesso delle infrastrutture italiane, pagate dai nostri nonni e dai nostri padri, e grazie a politici compiacenti le hanno trasformate in macchinette mangiasoldideicittadini.
I prenditori delle autostrade per un decennio ci hanno fatto pagare i pedaggi molto più di quanto avremmo dovuto con il benestare della mala politica dei vecchi partiti. I prenditori delle autostrade hanno fatto molto meno manutenzione di quanto avrebbero dovuto.

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In cambio hanno preso miliardi che fino al 2012 hanno dichiarato in una holding con sede in Lussemburgo. E la cosa più grave è che chi stava al governo li ha sempre protetti, addirittura fino all’anno scorso con il governo di Renzi che ha dichiarato solo dieci giorni fa: “Quando e perché è stata prorogata la concessione? Nel 2017, seguendo le regole europee, dopo un confronto col commissario UE Vestager (altro che leggina approvata di notte, è una procedura europea!), si è deciso di allungare la concessione di quattro anni, dal 2038 al 2042, in cambio di una fondamentale opera pubblica”. Bravo! Anziché preoccuparsi dei piccoli imprenditori e dei loro drammi quotidiani, hanno pensato a prolungare, mantenendoli secretati, i privilegi dei prenditori.
Con il governo del cambiamento il paradigma si inverte. I privilegi dei prenditori vengono pubblicati e saranno eliminati. Ci occuperemo dei piccoli imprenditori che il rendimento garantito al 7% se lo sognano e che quando decidono di fare impresa mettono davvero a rischio il loro capitale, non quello degli altri. E chi ha sbagliato pagherà: è ora che tutti i ministri che hanno autorizzato questa follia paghino di tasca propria. Se chi ha fatto la concessione regalo ad Autostrade e chi non l’ha annullata ha causato un danno alle casse dello Stato sarà denunciato alla Corte dei conti per danno erariale: siamo già al lavoro per questo. E parlando di trasparenza: chiediamo ai Benetton di pubblicare i nomi di tutti i politici e tutti i giornali finanziati nel corso di questi anni. Questo faciliterà il lavoro. Fuori i prenditori dallo Stato!
Di Luigi di Maio
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Ultima ora: Vittoria M5S, Daspo per i corrotti è legge Europea! Guardate e diffondete!

08/06/2018 – Il daspo per i corrotti diventa legge europea grazie al M5S. Lo ha fatto sapere l’eurodeputato pentastellato Ignazio Corrao in un post pubblicato sul Blog delle Stelle. “Il Consiglio dell’Unione europea – si legge nel post di Corrao – ha dato oggi il via libera alla nuova direttiva sul riciclaggio. Arriva finalmente al termine dell’iter legislativo comunitario, quindi, la direttiva che incorpora le nostre proposte in materia, dopo che la stessa aveva visto il via libera del Parlamento”. Si tratta di un provvedimento di particolare importanza, prosegue, in quanto agevola la cooperazione penale in Europa e consente di contrastare le attività transfrontaliere delle organizzazioni criminali.

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“Il riciclaggio del denaro sporco nelle economie legali dei diversi Stati membri dell’Unione Europea è un fatto che testimonia la nuova pelle delle mafie. Quindi servono regole nuove e più efficaci per combatterle,” osserva l’europarlamentare. Corrao ha poi aggiunto che i 5Stelle inserirono un’altra importante regola nel testo che trovò l’approvazione del Parlamento europeo. Si tratta di una regola che determina che la detenzione non può essere la sola sanzione.

“Infatti, – ha spiegato l’esponente del M5S – è previsto anche il divieto di candidarsi alle cariche elettive per i condannati per riciclaggio (una sorta di “Daspo” per i corrotti anche a livello europeo) e si estende la confisca ai familiari dei criminali che sono deceduti nel corso del processo per assicurare che gli eredi non possano godere dei proventi dei reati”.


La proposta della direttiva si pone obiettivi: come lo stabilire norme minime relative per definire i reati e le sanzioni relative al riciclaggio di denaro; l’eliminazione degli ostacoli alla cooperazione giudiziaria e di polizia a livello transfrontaliero; l’allineamento delle norme dell’UE sugli obblighi internazionali; il rafforzamento della confisca, che viene consentita anche in assenza di condanna definitiva dei proventi delle attività criminali. Se l’accusato muore, i beni non passano agli eredi. “Questo risultato – conclude Corrao – dimostra che siamo già ampiamente considerati in Europa una forza credibile ed è un segnale di una UE che guarda al futuro e che cambia in meglio”.
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Ultima ora vergognosa: Denunciato Luigi Di Maio! Guardate cosa sta succedendo e diteci la vostra!

08/06/2018 – Luigi Di Maio denunciato per diffamazione: alla Camera nuova richiesta di procedere. Ma la giunta che deve decidere non c’è. Il Tribunale di Roma ha trasmesso a Montecitorio una nuova richiesta di autorizzazione a procedere per la vicenda delle “liste di proscrizione” dei giornalisti, che denunciarono l’ex vicepresidente della Camera. Il procedimento era stato archiviato dal gip ma il Tribunale ha accolto la richiesta di annullamento. E si riparte con la polemica sull’immunità e le querele a scopo politico. La Camera dei Deputati ha ricevuto la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Luigi Di Maio il primo giugno, 24 ore prima che il vicepremier e ministro salutasse l’assenza di indagati nel suo governo, sostenendo che non accadeva dal 1994. Il procedimento è legato alla querela promossa un anno fa da alcuni giornalisti per le cosiddette “liste di proscrizione” del febbraio 2017, quando l’allora vicepresidente di Montecitorio aveva postato su Facebook e portato al presidente dell’Ordine dei Giornalisti un elenco di nove nominativi da sottoporre a verifica perché – a detta dei Cinque Stelle – scrivevano “in maniera scorretta e dolosa” dell’inchiesta sulle polizze vita di Salvatore Romeo intestate alla sindaca di Roma, Virginia Raggi. La vicenda giudiziaria sulla nomina di Romeo fu poi archiviata un anno dopo, a febbraio 2018, per “accuse inconsistenti”.

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Querela archiviata poi a novembre 2017 dal gip del Tribunale di Roma Alessandra Boffi per l’insindacabilità delle opinioni espresse di un parlamentare prevista dall’articolo 68 della Costituzione. Alla decisione seguì sui giornali la polemica sull’immunità cui il M5S rispose precisando che il leader non vi aveva fatto ricorso (né vi aveva potuto rinunciare) per il semplice fatto che non era a conoscenza del procedimento. La questione era riemersa in occasione della querela promossa stavolta da Marika Cassimatis, la candidata esclusa dal Movimento alle comunali di Genova. Di Maio aveva appena accettato la candidatura a premier e rispondeva a chi polemizzava per la sua posizione da indagato che per il M5S è incandidabile chi è indagato per reati gravi, non come atto dovuto per una denuncia-querela che muove da ragioni e interessi politici. “Altrimenti – spiegò – gli altri partiti ti denunciano per farti fuori”. Il tema dell’immunità si ripropone ora, a distanza di sei mesi.


Nella nuova richiesta del Tribunale di Roma, Ufficio III, a Montecitorio si legge che “il pm aveva trasmesso gli atti a questo ufficio (…) ponendosi la questione dell’applicabilità dell’art. 68, comma 1 della Costituzione. Il giudice, non interpretando correttamente la richiesta, aveva decretato l’archiviazione del procedimento e “in sede di reclamo il difensore della parte offesa ha chiesto e ottenuto l’annullamento del decreto di archiviazione”. Ed il tribunale ha restituito gli atti al gip per una nuova valutazione.
Il giudice rileva che la querela “riguarda la condotta del Di Maio e le sue esternazioni nella lettere del 7/02/2017 diretta al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, sia online, sui social network. Rilevato che si tratta anche di dichiarazioni extra moenia per le quali va investita la Camera d’appartenenza – nella specie l’indagato era all’epoca dei fatti e tutt’ora deputato – quanto alla riconducibilità delle stesse alla previsione di cui all’art. 68”. Il procedimento viene così dichiarato sospeso per 90 giorni salvo proroga che appare in qualche modo scontata, visto che la competente Giunta per le autorizzazioni a procedere non si è ancora costituita e dunque non può deliberare alcunché.
Da: [ilfattoquotidiano.it]
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Ultima ora: Conte, taglio pensioni sopra i 5 mila euro! Condividete se siete d’accordo! [video]

(ANSA) – ROMA, 5 GIU – Le dichiarazioni ufficiali, in formato integrale, del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte oggi al Senato, per la fiducia al Governo del Cambiamento.”Le cosiddette pensioni d’oro sono un esempio di ingiustificato privilegio che va contrastato. Interverremo sugli assegni superiori ai 5.000 euro netti mensili nella parte non coperta dai contributi versati”. Lo dice il presidente del consiglio Giuseppe Conte in Senato. il Video dopo la pubblicità:

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Guardate le reazioni in Aula Senato di FI e PD el discorso del presidente Conte:

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Ultim’ora Giuseppe Conte e’ il premier piu’ povero d’Europa, guadagna 6.700 euro al mese! Guarda e diffondi questo e’ il governo del cambiamento…

05/06/2018 – Tagliare i costi della politica. Il Movimento 5 Stelle, con il premier Conte, potrà farlo, anche se non per propri meriti. Il neo presidente del Consiglio guadagnerà infatti 80mila euro all’anno netti, per uno stipendio mensile di 6.700 euro. Emolumenti sempre rispettabili, ma in teoria inferiori rispetto a quello dei semplici deputati o senatori. Conte è infatti un non eletto e non gode quindi della cosiddetta “indennità parlamentare”

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Stipendio ottimo, ma inferiore in ogni caso a quello del Capo dello Stato (che prende 239.000 euro l’anno) e a molti deputati e senatori che percepiscono anche oltre i 13mila euro, grazie alle diarie, ai rimborsi spesa per l’esercizio del mandato, i trasferimenti, i viaggi, il telefono.

Il premier italiano guadagna meno anche rispetto ad altri capi di governo. Per esempio Angela Merkel ha uno stipendio di circa 369mila dollari l’anno, mentre Alain Berset, primo ministro svizzero, guadagna 482mila dollari l’anno. Il leader di governo più pagato è quello australiano, Malcolm Turnbull, che si intasca la bellezza di 527.000 dollari l’anno.
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