09/12/2015 – Era il settembre 2013, quando un ladro romeno si introdusse nel cassonetto della raccolta dei rifiuti di una piazzola del comune di San Donato Milanese, nella provincia ambrosiana.
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Qualcosa andò storto, il puntello con cui i malviventi avevano sollevato il coperchio cedette e l’uomo rimase ucciso a causa della propria imperizia. I suoi compari scapparono abbandonandolo e il corpo venne rinvenuto la mattina dagli addetti alla piazzola ecologica. Ora la famiglia romena, come scrive Il Giorno, ha chiesto i danni per non intraprendere le vie legali.
La famiglia del ladro aveva già tentato di chiedere i danni al Comune, ma senza successo. Ora, nonostante i cassoni fossero a norma e certificati Ce, il legale dell’uomo minaccia l’azione legale contro l’azienda produttrice, la Seval. E l’assicurazione, pur di non aprire una vertenza giudiziaria, sarebbe anche disposta a riconoscere un risarcimento.
A dirlo è lo stesso imprenditore della Seval, Roberto Ardenghi: “Perché alcuni devono lavorare una vita nel rispetto delle regole e spesso non trovano sostegno nella società e invece altri che rubano trovano appoggio nel nostro sistema giudiziario? Cosa stiamo trasmettendo alle future generazioni?”
“La cosa incredibile – afferma l’imprenditore – è che l’assicurazione sarebbe disposta a riconoscere un risarcimento per non aprire una vertenza giudiziaria. Io dico no a questa scelta, anche se economicamente non graverebbe sulla mia azienda. Possiamo essere tutti dispiaciuti per la morte di questa persona, ma non è tollerabile che si dia spazio per lucrare su un evento di questo tipo cercando di attribuire le colpe e le responsabilità in maniera impropria”. FONTE
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