20 Marzo 2017 – Il bonus “Mamma domani”, il contributo una tantum di 800 euro annunciato dal Governo e destinato alle future mamme, è scomparso. Un bonus, spiegava il ministro per la Famiglia Enrico Costa, per le “prime spese” legate alla nascita: gli esami pre parto, i farmaci, il passeggino, la culla, i vestitini. Tutto a partire dal 1° gennaio 2017. Ma a quasi tre mesi non si trovano nemmeno moduli per presentare la domanda e la risposta standard dell’operatore Inps alle mamme interessate è, senza giri di parole, “Lei faccia conto che non ci sia“.
COS’È IL BONUS MAMME – 800 euro una tantum, e indipendentemente dall’Isee a differenza del bonus bebè, da riconoscere alle neo mamme al momento del parto (o comunque non prima del settimo mese di gravidanza) per contribuire alle “prime spese” legate al lieto evento (visite pre parto, corredo, culla etc), come spiegava soddisfatto il ministro per la Famiglia, Enrico Costa al momento della presentazione del bonus mamma domani.
NON CI SONO NEMMENO I MODULI – A fine febbraio sul sito dell’Inps è spuntata una prima circolare che definiva nel dettaglio la platea dei beneficiari. Cittadine italiane, comunitarie o extracomunitarie con permesso di soggiorno, residenti nel nostro Paese. Tutte, senza alcuna soglia di reddito. Silenzio però su come presentare la domanda. Qualche giorno fa una seconda circolare ha delimitato ulteriormente il campo, ma tacendo ancora sulle modalità per la richiesta.
“SERVONO ALMENO TRE MESI” – Dall’Inps spiegano che i tre mesi di tempi tecnici per poter rendere operativa la piattaforma online erano previsti fin dal principio e confermano che il lancio è “imminente”, ma senza sbilanciarsi su una data precisa. In questo periodo ponte, sarebbe stato utile accettare le domande cartacee da digitalizzare in seguito ma così non è stato. Alle donne incinta e prossime al parto non resta che monitorare con costanza il sito dell’Inps. In ogni caso l’Inps ha anche rassicurato le donne che hanno già partorito in questi primi tre mesi del 2017 che il bonus mamma domani sarà retroattivo: non appena i 600 milioni di euro per il 2017 (che dovrebbero bastare a garantire il bonus di 800 euro a 750 mila famiglie) il bonus sarà riconosciuto anche a chi ne aveva i requisiti secondo i tempi. – FONTE