18/02/2019 – Si è concluso il voto su Rousseau, con gli iscritti alla piattaforma del Movimento 5 Stelle che sono stati chiamati a esprimersi sulla autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. Secondo i risultati ha vinto il Sì con una maggioranza del 59,05%. Domani poi sarà la Giunta delle autorizzazioni del Senato a votare in merito alla richiesta del Tribunale dei Ministri di Catania, ora sono indagati anche Conte, Toninelli e Di Maio dopo l’autodenuncia di questi, di processare il leader della Lega accusato di sequestro di persona per la vicenda della nave Diciotti. Salvini dopo aver inizialmente detto di non volersi avvalere dell’immunità parlamentare, ha poi nelle scorse settimane cambiato idea chiedendo che dal Parlamento arrivasse un non luogo a procedere.
Risultato piattaforma Rousseau: la sentenza su Salvini
Alle ore 21,30 ha avuto termine la votazione sulla piattaforma Rousseau creata ad hoc dal Movimento 5 Stelle per decidere in merito al caso Diciotti e se procedere nei confronti di Matteo Salvini.
Per l’occasione sono stati chiamati al voto i cittadini che attraverso la piattaforma hanno espresso la propria preferenza su come intervenire. Stando ai risultati gli iscritti sono stati divisi in due sulla questione. Infatti ha vinto il Sì con solo il 59,05% dei voti, ossia 30,948 persone hanno optato per la risposta che nega di proseguire contro Salvini perché la sua decisione è avvenuta per la tutela di un interesse dello Stato. Coloro che hanno selezionato il No sono stati il 40,95%, questo significa che 21,469 voti hanno ritenuto opportuno approvare l’autorizzazione a procedere contro Salvini in quanto non ha operato in funzione di tutela per l’Italia. Il Movimento 5 Stelle ha ottenuto il verdetto desiderato. Stando ai risultati della piattaforma Rousseau, il movimento pentastellato non dovrà remare a favore di un processo per il vice premier della Lega.
Conseguenze risultato referendum
Ha fatto molto discutere come agli attivisti certificati è stato posto il quesito online. Votando Sì infatti ci si esprime contro l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, votando No invece a favore. Polemiche a parte, la scelta degli iscritti sarà molto importante per il futuro del governo gialloverde. In Giunta voteranno per salvare Salvini tutto il centrodestra, mentre il Partito Democratico si esprimerà a favore dell’autorizzazione a procedere. Decisivo sarà quindi il Movimento 5 Stelle. Se nel referendum interno dovesse vincere il Sì, quindi negando l’autorizzazione, i pentastellati al Senato voterebbero insieme a Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia evitando così al vice premier di finire sotto processo. Se invece su Rousseau dovesse prevalere il No, i 5 Stelle a quel punto dovrebbero schierarsi insieme al Partito Democratico in Giunta negando l’immunità parlamentare a Salvini che a quel punto andrebbe a giudizio. Se da un lato questa vicenda sta dando ulteriore spinta nei sondaggi alla Lega, il ministro dell’Interno non vuole correre il rischio di venire condannato per un reato come il sequestro di persona che, stando alla legge Severino, potrebbe portare al decadimento un po’ come avvenuto con Berlusconi.Se il Movimento 5 Stelle dovesse acconsentire all’autorizzazione a procedere, senza dubbio i rapporti tra i due partiti di governo si potrebbero guastare: la alleanza già di per sé molto instabile, inizierebbe a quel punto a traballare pericolosamente.
Il voto del Movimento 5 Stelle su Matteo Salvini
Alle ore 21,30 si è registrata la chiusura delle operazioni di voto su Rousseau in merito all’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. Sono stati gli iscritti al portale del Movimento 5 Stelle a scegliere quale sarà la linea dei pentastellati, più che in difficoltà nel dover giustificare la loro volontà di concedere l’immunità parlamentare al ministro dell’Interno. I 5 Stelle hanno più volte detto che la decisione di non far sbarcare i migranti a bordo della Diciotti, nave della Guardia Costiera e quindi territorio italiano, fu presa non da Salvini ma dall’intero governo, con il premier Conte e i ministri Di Maio e Toninelli che si sono anche loro autodenunciati. Il fatto è che i vertici del Movimento non vorrebbero creare un incidente diplomatico con la Lega. Al tempo stesso, a parte della base sarebbe difficile da spiegare un voto contrario all’autorizzazione a procedere. Affidarsi a Rousseau è stato quindi il migliore dei modi per risolvere la cosa. Non è un caso che il testo che ha accompagnato il quesito posto agli iscritti fosse marcatamente a favore del negare l’autorizzazione a procedere, suscitando non poche polemiche. L’ultima parola però è spettata agli iscritti.
Lega-M5S: Di Maio sul voto
La stretta politica avvenuta tra il M5S e la lega ha fatto unire le forze dei due leader Salvini e Di Maio che finora hanno portato avanti la carica con estrema disinvoltura e armonia. A rompere l’idillio potrebbe essere il referendum. Durante il percorso Di Maio sembra aver sostenuto il collega Salvini, ma il risultato nato dalla piattaforma Rousseau avrà la meglio. Si fida dei cittadini e dei suoi elettori che hanno la piena consapevolezza su chi sia il vice premier e sul suo operato, perciò come capo politico sosterrà la decisione che il popolo avrà preso sul caso Diciotti. E sulle speculazioni in merito alle conseguenze che ne deriveranno per il governo, Di Maio non si tira indietro sostenendo che ognuno si prenderà le proprie responsabilità del proprio operato. – [money.it]
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