Clamorosi sviluppi nell’inchiesta della Procura di Napoli: coinvolti anche parlamentari

50 CONSIGLIERI REGIONALI INDAGATI. CALDORO ADDIO? 

Tutto il Consiglio Regionale della Campania è indagato. Secondo quanto risulta a Retenews24, tutti o quasi i 60 componenti dell’assemblea legislativa – oltre ad alcuni parlamentari ex consiglieri – sono finiti nel mirino della magistratura napoletana per spese “pazze”. La Procura ipotizza diversi reati, in primis il peculato, che sarebbe stato commesso utilizzando denaro pubblico per fini decisamente inopportuni e incongrui rispetto alle attività istituzionali dei gruppi consiliari. Tremano tutti i consiglieri in queste ore, perché sono coinvolti tutti i partiti in maniera trasversale. Nessuno sembra escluso dalla slavina che sta abbattendo in questi minuti. Siamo ancora gli avvisi di garanzia con conseguenti interrogatori che si susseguiranno dalla prossima settimana, ma il tam tam che si era propagato nelle ultime settimane nei palazzi del potere regionale è diventata amara realtà. Come sono stati spesi i fondi della comunicazione ma soprattutto i fondi destinati al funzionamento dei gruppi? In modo del tutto anomalo, secondo i magistrati inquirenti che vogliono vederci chiaro. E, per farlo, hanno autorizzato la verifica sui movimenti bancari dei consiglieri regionali, i cui conti correnti sono stati praticamente passati al setaccio. Le conseguenze politiche di tale inchiesta, al momento, non sono ipotizzabili ma appare sin d’ora inevitabile che qualche testa salterà o dovrà cedere il passo se non riuscirà a spiegare bene perché le fatture presentate non sono servite per pagare i collaboratori, il portaborse, la segretaria o il classico caffè che si offre agli avventori. Ancora più delicata la posizione dei politici che ora siedono negli scranni del Parlamento: dovranno dimostrare che il mitico Batman della Regione Lazio, già condannato, era un caso isolato. In molti, però, giurano che ci sarà da rimanere sbigottiti dinanzi alle carte da svelare al momento opportuno.
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