15/07/2016 – Nuova strage in Francia. Stavolta a Nizza, in Costa Azzurra, dove giovedì sera verso le 22.30 un camion ha travolto la folla sul lungomare pedonale – la celebre Promenade des Anglais – gremito per i fuochi d’artificio del 14 luglio, festa nazionale oltralpe, in cui si celebrano i valori della Rivoluzione Francese. Le vittime – secondo un bilancio provvisorio – sono almeno 84 ma ci sono 18 feriti in condizioni gravissime. Molti bambini rimasti coinvolti: quelli ricoverati in ospedale sono 54. Alla guida del mezzo che si è scagliato sulla folla c’era un uomo franco-tunisino, 31enne, residente a Nizza, ma nato nel Paese nordafricano che – fanno sapere le autorità – era noto alla polizia «per violenze, uso di armi, ma nessun fatto legato al terrorismo». Con il tir è entrato nella zona pedonale della promenade e ha travolto la folla procedendo a zig zag per circa 3 km. Poi è stato ucciso dalle forze dell’ordine.
«La Francia è afflitta, inorridita da questa tragedia, questa mostruosità» ma «la Francia è forte e sarà sempre più forte dei fanatici che oggi vogliono colpirla» ha commentato a caldo il presidente Francois Hollande, aggiungendo che tra le vittime sono «tanti i bambini» ed estendendo poi lo stato di emergenza in tutto il Paese per almeno tre mesi. Immediate le reazioni dei leader internazionali all’attentato: dal presidente Usa Obama a Papa Bergoglio.
La dinamica e la poliziotta eroina
Quello che all’inizio sembrava un incidente, in breve ha assunto le sembianze di un nuovo attentato. Secondo le testimonianze, il camion a fari spenti è salito sulla Promenade procedendo a forte velocità, circa 80 chilometri orari, in una folle corsa durata – secondo testimoni – ben 2 chilometri. «Ho sfiorato la morte. Ho visto gente stritolata, teste insanguinate, membra staccate», ha raccontato un uomo a L’Express. «Il camion sterzava di continuo, per colpire più persone possibile, proprio come fossero dei birilli» ha raccontato un giornalista del quotidiano Nice-matin, che si trovava sul posto. Testimoni, hanno riportato che dal mezzo pesante partivano anche spari contro la folla: «Sono state colpite anche persone che erano in spiaggia». Gli spari sono stati confermati poi dal presidente della regione di Nizza, Christian Estrosi. La polizia ha risposto al fuoco: il conducente del mezzo pesante è stato ucciso. Ma prima avrebbe reagito, esplodendo colpi di pistola. Il suo documento d’identità è stato trovato a bordo. Uno dei due poliziotti eroi che ha neutralizzato il killer di Nizza, è una donna. «Una persona è saltata sul camion per tentare di fermarlo – ha detto a radio Europe 1 il presidente del Dipartimento delle Alpi Marittime Eric Ciotti – È a quel momento che la polizia è stata in grado di neutralizzare questo terrorista. Non dimenticherò mai il viso di questa poliziotta che ha intercettato il killer».La dinamica e la poliziotta eroina.
L’assalitore, le armi e le indagini
Le generalità dell’attentatore ancora non sono state diffuse ma si tratta di un uomo di origine tunisina, 31enne, noto alla polizia per piccoli reati ma non ai servizi anti-terrorismo come integralista. Secondo Nice Matin sarebbe stato identificato come Mohamed Lahouaiej Bouhlel ma non ci sono conferme ufficiali. Le indagini sono ancora in corso per capire la presenza di eventuali complici. Anche se – secondo Le Figaro – il guidatore del camion «era solo a bordo del veicolo», e «se ha avuto complici, è stato a monte». Sul camion del terrorista di Nizza sono stati trovati una patente, una carta di credito ed un telefono cellulare. Secondo i media francesi sarebbero in corso perquisizioni nell’abitazione del killer. Sarebbe stata trovata anche una seconda carta d’identità. Le informazioni sono ancora confuse. La polizia sta esaminando le immagini della videosorveglianza cittadina per capire da dove esattamente l’attentatore è partito: 1.200 telecamere di sicurezza dispiegate a Nizza hanno tracciato il percorso del camion, le immagini sono «molto chiare e sono state messe a disposizione degli inquirenti» riferisce Bfmtv. Pare inoltre che sul camion sono state trovate molte armi, fucili e granate ma – secondo la rete all news i-Tele’, citando fonti vicine alle indagini. – erano «fittizie», e la granata «non operativa» .L’assalitore, le armi e le indagini
La testimone
Nice Matin ha raccolto la testimonianza di una donna, Laicia Baroi, che stava andando in auto ai fuochi d’artificio con il compagno, un po’ in ritardo rispetto all’inizio dello spettacolo pirotecnico. Scendendo avenue de Fabron, si fermano all’incrocio con avenue de la Californie. Accanto a loro passa un camion bianco. «Era il camion del terrorista, ne sono certa, è quello delle immagini. È passato vicino a noi verso le 22. Guidava in maniera strana. Accelerava, frenava, ri-accelerava, ri-frenava».La testimone
La Farnesina: «Non si possono escludere italiani coinvolti»
Il bilancio (provvisorio) della strage viene aggiornato di ora in ora. Le vittime sono almeno 84, decine i feriti di cui 18 in gravissime condizioni. La Farnesina sta verificando la possibile presenza di italiani tra le persone coinvolte dall’attacco: «Non possiamo escludere la presenza di italiani, data l’entità e la gravità del fenomeno», ha detto il capo dell’Unità di Crisi della Farnesina Claudio Taffuri che ha ricordato che a Nizza riedono oltre 30mila italiani, oltre a quelli che si trovano là in vacanza «Sono in contatto con prefettura ma ancora non ci sono le liste di feriti e vittime – spiega la console italiana a Nizza, Serena Lippi – Non si riescono ancora a rintracciare molti italiani, che quindi risultano al momento dispersi. Ma bisogna non perdere la calma. Nella calca di ieri sera sulla Promenade des Anglais – aggiunge – molti hanno perso il cellulare e c’è chi non è riuscito a rientrare a casa e ha trascorso la notte fuori. Lavoriamo a stretto contatto con la Farnesina e da Parigi è in arrivo l’ambasciatore italiano». Intanto l’invito ai connazionali presenti a Nizza è quello di evitare spostamenti e seguire le indicazioni delle Autorità locali. L’avviso è pubblicato sul sito di Viaggiare Sicuri, in cui si specifica che per emergenze si può contattare il Consolato Generale d’Italia a Nizza al n. 0033 (0) 768054804. Le Autorità francesi hanno attivato il seguente numero telefonico ove è anche possibile chiedere informazioni: +33 (0) 1 43175646.
La ricerca dei dispersi e i bambini nella caserma
#RechercheNice: è l’hashtag che si sta diffondendo su Twitter per avere notizie di parenti e amici che risultano dispersi dopo l’attentato. In molti da ormai diverse ore non riescono a mettersi in contatto con le persone care che si trovavano nella zona dell’attacco e insieme all’hashtag postano le fotografie dei dispersi. Nel corso dell’assalto tante le famiglie che sono state divise. Secondo un’informazione diffusa dalle numerose pagine di ricerca tutti i bambini ritrovati soli tra la folla nel momento dell’attacco sono radunati nella caserma Auvare, sede principale della polizia in città.
La ricerca degli italiani
Tra le persone disperse per cui è stato diffuso un messaggio di ricerca su Twitter ci sono anche tre italiani. Si tratta di una coppia di anziani, Angelo D’Agostino e Gianna Muset. La persona che ha diffuso il messaggio, la nuora della coppia, ha precisato all’Ansa di non essere più riuscita a contattarli dopo le 21.55 di ieri. «Siamo disperati», dice. D’Agostino, aggiunge, «è un uomo di circa 1,70 per 70 kg, capelli bianchi, jeans e maglietta blu». Ma c’è un allerta di ricerca anche per un altro italiano, Vittorio Di Pietro.
Stranieri tra le vittime
Molto probabilmente tra le vittime ci sono diversi stranieri. Il Belgio ha detto che mancano all’appello 20 cittadini belgi. Mentre il ministero degli Esteri di Mosca ha confermato la morte, nell’attentato a Nizza, di una donna di nazionalità russa e il ferimento di una connazionale «sua amica». Allo stesso tempo, si attende di accertare la sorte di altre tre cittadini, di cui non si hanno notizie. Certa anche la morte di un cittadino ucraino mentre un altro è rimasto ferito. Sarebbero almeno tre le vittime di nazionalità tedesca. Lo riportano quasi tutti i media tedeschi, facendo riferimento a un’insegnante e a due studentesse berlinesi che si trovavano in gita di classe dopo la maturità sulla Riviera francese e di cui non si hanno più notizie. La notizia non ha ancora trovato conferma presso il Ministero degli Esteri tedesco.
I controlli
Dopo l’attentato l’Italia ha rafforzato i controlli ai confini con la Francia. Sono stati disposti dei controlli di polizia su tutte le auto in ingresso ai valichi di frontiera secondari, mentre al valico autostradale di Ventimiglia le verifiche vengono effettuate solo su alcune auto. «Ho convocato per venerdì alle 9 al Viminale il Comitato Analisi Strategica Antiterrorismo Nizza» ha scritto su Twitter il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Il presidente francese, François Hollande, è rientrato da Avignone a Parigi per raggiungere l’unità di crisi allestita all’Eliseo a seguito dei fatti di Nizza. L’inchiesta è stata affidata alla sezione anti-terrorismo di Parigi. Intanto a Nizza l’accesso agli stabilimenti balneari, pubblici e privati, lungo la Promenade des Anglais, è stato interdetto dalle autorità. La decisione riguarda, in particolare, le spiagge tra Carras (aeroporto di Nizza) e i Beau Rivage incluse.
I video su Twitter e Facebook
Immediatamente dopo l’attacco, le immagini atroci della folla che fugge terrorizzata dal lungomare di Nizza hanno iniziato a popolare le bacheche social. In tanti avevano gli smartphone in mano per filmare o fotografare i fuochi d’artificio: moltissimi i filmati e le foto riversati su Twitter e Facebook, alcuni di indicibile crudezza, tanto che i social network hanno presto attivato una sorta di «censura» cancellando rapidamente i contributi più drammatici. I sostenitori dell’Isis «stanno celebrando il massacro di Nizza» riporta su Twitter il Site, sito di monitoraggio delle attività jihadiste sul web. «Notando le luci della torre Eiffel spente in segno di lutto – scrive ancora il Site – un sostenitore dell’Isis ha chiesto che rimanga al buio fino alla conquista della Francia da parte dell’Isis».
Tecnica già usata
La tecnica dell’auto o del camion sulla folla è stata più volte evocata in passato dai vertici dello Stato islamico come un modo per colpire gli occidentali, in particolare in Francia, considerato il nemico principale del Califfato. Nelle ultime settimane il primo ministro Manuel Valls non ha smesso di evocare la possibilità di un attentato terroristico, ma si temeva soprattutto un attacco durante gli europei di calcio che si sono conclusi domenica. Il capo dei servizi francesi Patrick Calvar aveva parlato durante un audizione a porte chiuse in Parlamento della possibilità di un cambio di tattica dei terroristi, per esempio con il ricorso ad auto bomba. FONTE
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