18/10/2019 – Nuovi arresti nell’ambito delle indagini sulla Commissione Tributaria di Salerno. Applicata misura cautelare della custodia in carcere per ulteriori 7 indagati tra giudici, funzionari, commercialisti ed imprenditori. Nello sviluppo delle indagini, che lo scorso 15 maggio avevano già portato all’arresto di 14 persone, la Guardia di Finanza di Salerno, su ordine delle Procura, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP, nei confronti di 7 indagati per corruzione in atti giudiziari.
Gli approfondimenti investigativi, svolti dopo l’esecuzione della prima ordinanza cautelare, hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti di altri pubblici ufficiali ed imprenditori. In particolare, alcuni indagati in precedenza arrestati hanno ammesso le proprie responsabilità, in relazione agli episodi corruttivi contestati, ed hanno riferito ulteriori episodi di corruzione a loro carico e di altri indagati. Le dichiarazioni sono state rinforzate da riscontri che hanno formato una piattaforma gravemente indiziante in relazione a ulteriori 10 sentenze di secondo grado, pronunciate dalla commissione Tributaria Regionale Sezione distaccata di Salerno, il cui iter procedimentale risulterebbe essere stato “pilotato” a favore dei ricorrenti privati in cambio di somme di denaro corrisposte a titolo corruttivo.
Sulla base delle nuove indagini, considerando anche le 10 sentenze ricostruite nella prima fase operativa, sale ora a 20 il numero dei provvedimenti di secondo grado “pilotati” dal 2016 a maggio di quest’anno, sempre con il medesimo risultato finale e cioè l’accoglimento del ricorso a favore del contribuente.
Tra i capi d’accusa provvisori, per i quali il GIP ha riconosciuto la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, vi sono la cancellazione di un debito con l’Erario di oltre 35 milioni di euro ottenuto da una società di Sarno; per un’altra società di Angri l’indebito vantaggio ottenuto supererebbe i 5 milioni di euro; per una terza società di Avellino, invece, la somma contestata dal Fisco e annullata dai giudici raggiungerebbe quasi il milione di euro.
Tra gli indagati arrestati vi è un professionista di Avellino che, dopo aver ricoperto per anni l’incarico di giudice tributario di Salerno, da settembre 2018 fa parte del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, il massimo organismo di autogoverno dei giudici tributari a livello nazionale. I fatti a lui contestai, concorso in 5 episodi di corruzione in atti giudiziari, sono stati commessi non nella qualità di giudice tributario, né di quella di Consigliere, ma in qualità di intermediario corruttore che operava avvalendosi della conoscenza diretta del personale amministrativo e dei giudici tributari di Salerno.
Tra gli arrestati vi sono anche un giudice tributario non togato, un segretario della Commissione Tributaria Provinciale, un produttore televisivo dell’Avellinese, altri quattro tra imprenditori e commercialisti della provincia. – [ANSA]
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