I giornali continuano a ricevere finaziamenti anche senza essere aggiornati
I giornali di partito abbandonano la carta e si buttano sull’online. Ma nessuno li aggiorna, tanto i fondi pubblici arrivano lo stesso. E così si moltiplicano le testate virtuali perlopiù ignote che continuano a ricevere fiumi di denaro dallo Stato
Testate ignote o semisconosciute, articoli che nessuno commenta e chissà se qualcuno legge. Il giornale virtuale, quello solo online, è infatti l’ultimo approdo della stampa di partito, la via per continuare a ricevere il fiume di denaro pubblico che il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della presidenza del Consiglio eroga a fondo perduto. In tempi di crisi, del resto, la torta da spartire si è ridotta a 95 milioni e, dopo gli scandali di Valter Lavitola e le truffe legalizzate da regole illogiche, s’è apparentemente imposto un po’ di rigore: addio al finanziamento che premiava chi più spendeva, anche per finta, ora è tempo di “rimborso”, benché i partiti come noto abbiano già quello elettorale. Così le piccole lobby ad personam pagate da tutti, si sono subito attivate: e se c’è chi ha deciso, come “Europa”, il quotidiano sopravvissuto alla sfiorita Margherita, di mantenere anche la versione cartacea con metà dei costi coperti, altri hanno preferito la sola versione digitale, che costa molto meno (specie se si aggiornano poco i contenuti) e garantisce rimborsi al 70 per cento per due anni.
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buona a sapersi ,questa storia dei finanziamenti ai giornali molto di parte ;addirittura finanziano giornale che in edicola non si trovano,ma che paese salta fuori da una informazione del genere:::,tanto pagano sempre i soliti cittadini coglioni ,che schifo !!!!!!