Incontri a luci rosse, due anni all’ex vigile urbano, ed ex assessore leghista

Favoreggiamento della prostituzione, condannato Costa. Per il bunga bunga sui Colli pagano anche tre collaboratori Venne arrestato nel gennaio del 2011. Ieri è arrivato il conto della giustizia. 
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Alessandro Costa, il trentanovenne di Sandrigo con il “pallino” del porno, ex vigile urbano ed ex assessore alla Sicurezza nel Comune di Barbarano Vicentino in quota Lega Nord (partito dal quale è stato espulso nel 2011 dopo le manette) è stato condannato a 2 anni con rito abbreviato dal giudice Chiara Bitozzi. La medesima pena era stata richiesta dal pm Vartan Giacomelli. L’accusa era di favoreggiamento della prostituzione. È il filone principale del processo che lo riguarda. 
Costa oltre a gestire una rete di persone che procacciavano clienti (moltissimi i padovani) a prostitute in cambio di danaro e a inserire annunci in siti specializzati per favorire gli incontri (bestannunci.it o cercamicivip.com), non disdegnava di realizzare film casalinghi “vietatissimi”. Insomma l’assessore-regista hard avrebbe arruolato attrici – o presunte tali – di bella presenza e piuttosto disinibite per filmare i loro amplessi e realizzare video destinati al commercio. 
Un commercio florido e a basso costo: per ogni prestazione davanti alla macchina da presa le professioniste del porno (tra loro una ventitreenne badante rumena e un’insegnante bolognese con un’attività segreta più redditizia del lavoro ufficiale) ricevevano circa 200 euro per ogni “seduta”. Nell’estate 2011, quando Costa torna libero dopo l’arresto del 21 gennaio, emerge il nuovo filone dell’inchiesta affidata al tenente Luca Bordin dei carabinieri di Padova . Così si scopre che fra il 2006 e il 2008 l’ex assessore avrebbe organizzato una serie di feste in varie località, tra cui i Colli Euganei. Feste molto particolari dove il sesso era sfrenato e senza limiti: si trattava orge con un numero molto elevato di partecipanti. È in queste occasioni – e non solo – che sarebbero stati girati i filmini, realizzati pure a Bellaria, a Rovigo e in altre località. Chiuso questo secondo fronte d’indagine, il pm Vartan Giacomelli ha sollecitato il processo nei confronti di Costa.
 Il difensore dell’imputato, l’avvocato vicentino Paolo Mele sr., ha eccepito l’incompetenza territoriale del tribunale di Padova , chiedendo che gli atti siano trasmessi all’autorità giudiziaria del capoluogo dove si ipotizza che il reato contestato sia stato commesso. Nel filone principale del processo ieri è stato condannato in abbreviato ad un anno, anche Ilario Michele Dalla Valle, 61 anni, di Montecchio Maggiore considerato un faccendiere di Costa. Mentre Ivan Facchin, 39 anni di Belluno e Nicola Guidolin, 42 anni di Castello di Godego hanno patteggiato 11 mesi di reclusione ciascuno. Erano gli intermediari e i procacciatori di annunci.
Estratto da:  mattinopadova.gelocal.it.cronaca