È UNA VITTORIA PER TUTTI I CITTADINI ITALIANI: SIAMO TORNATI AD ESSERE CITTADINI E NON DEI SUDDITI

cc_ccecc_UdienzaPubblicaIeri, 4 dicembre la Corte Costituzionale ha spazzato via il c.d. “Porcellum”, dopo un’udienza pubblica del 3 dicembre e otto ore di camera di consiglio, dichiarando l’illegittimità costituzionale delle norme della Legge n. 270/2005 che prevedono l’assegnazione di un premio di maggioranza, sia per la Camera dei deputati che per il Senato della Repubblica, alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e che non abbiano conseguito, almeno, alla camera, 340 seggi e, al Senato, il 55% dei seggi assegnati a ciascuna regione. Norme per le quali la Cassazione, nel maggio scorso, aveva sollevato questione di legittimità, ritenendole in contrasto con il principio di “uguaglianza del voto”, dettato dall’articolo 48 della Costituzione, e con quello sulla “rappresentanza democratica” (art.1, 2° c., e 67 Cost.). «Le motivazioni – spiega la nota della Consulta  – saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici. Resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali».

È una vittoria per tutti i cittadini italiani: siamo tornati ad essere cittadini e non dei sudditi“, questo il commento dell’avvocato Aldo Bozzi, primo firmatario del ricorso contro il ‘Porcellum’ da cui e’ scaturita la questione di legittimità accolta dalla Consulta.

Una nemesi della Storia: infatti, il ricorso alla Corte Costituzionale si deve ad un cittadino, primo firmatario avvocato Aldo BozziNipote dell’omonimo ministro liberale (Roma, 22 febbraio 1909 – Roma, 1 novembre 1987), magistrato, esponente del Partito Liberale Italiano e deputato dal 1953 fino alla VIII legislatura, fu sottosegretario alle Finanze del primo governo Segni e Ministro dei Trasporti e dell’Aviazione Civile durante il secondo governo Andreotti. Nel 1961, fu chiamato a presiedere la Commissione d’inchiesta parlamentare nata per accertare eventuali irregolarità nei lavori dell’Aeroporto di Fiumicino, a seguito dello scandalo dell’aeroporto costruito su una palude in omaggio alla speculazione edilizia. La commissione indicò proprio in Giulio Andreotti e Mario Cingolani (senatore democristiano) i principali responsabili dello scandalo. Nel 1985 guidò la prima commissione parlamentare, con poteri soltanto consultivi, incaricata di elaborare un progetto di revisione della parte seconda della Costituzione italiana.

L’avvocato 79enne Aldo Bozzi, nel novembre 2009, in qualità di cittadino elettore, citò in giudizio la Presidenza del Consiglio e il Ministero dell’Interno davanti al Tribunale di Milano, sostenendo che nelle elezioni politiche svoltesi dopo l’entrata in vigore della legge 270/2005, il cosiddetto Porcellum, e nello specifico nelle elezioni del 2006 e del 2008, il suo diritto di voto era stato leso, perché non si era svolto secondo le modalità fissate alla Costituzione – ossia voto “personale ed eguale, libero e segreto (art. 48) e “a suffragio universale e diretto”. Secondo Bozzi, intervistato da Affaritaliani.it nello scorso ottobre, “Il Porcellum è stato ideato per eleggere un Senato federale che non è mai nato.  È incostituzionale e condanna il Paese all’ingovernabilità. Due gli elementi incostituzionali: il premio di maggioranza senza soglia e le liste bloccate. Ma il vero scandalo è che in otto anni i partiti non lo abbiano mai modificato. In fondo gli conviene avere un Parlamento di nominati. Ma sa perché si è fatta questa legge? Nel 2005 il Centrodestra ha modificato la Costituzione inserendo il Senato federale che aveva come unico compito quello di gestire le regioni. La proposta di modifica costituzionale fu poi bocciata dal referendum e non se ne fece più nulla. La legge elettorale attuale era fatta per eleggere quel Senato federale che poi non è mai nato. Ecco dove sta il problema. L’architettura costituzionale è stata bocciata, ma è invece stata approvata la legge elettorale.

 Sul secondo profilo di incostituzionalità il Porcellum non prevede che l’elettore esprima una preferenza diretta sui singoli candidati, ma si limiti a mettere una croce sul simbolo prescelto. Manca totalmente il diritto di scegliere i propri rappresentati in Parlamento.
Io spero fortemente che il Parlamento faccia una nuova legge elettorale e che il giudizio della Corte diventi superfluo. Sono otto anni che i parlamentari avrebbero dovuto intervenire.
Non l’hanno mai fatto perché ai partiti piace questa legge elettorale che gli permette di scegliere chi candidare alle elezioni. Le liste elettorali vengono fatte dai vertici del partito a cui fa comodo avere i propri fedelissimi in Aula. Per questo si dice che  è un parlamento di nominati. Per me è incomprensibile che ci si ostini ad andare a votare con questo sistema”.

Post scriptum:

staminali1Non so, oggi, se essere più contenta dell’incostituzionalità del Porcellum, oppure della sospensione del TAR della bocciatura del ministro Lorenzin del “metodo stamani”. Ma, le due notizie potrebbero avere un arcano legame: la necessità di  “nuove cellule” per rigenerare organi degenerati o in decomposizione. Come quelli del nostro Paese. Nuove cellule, non necessariamente giovani, ma sicuramente SANE: si chiamano Persone per bene, donne e uomini di buona volontà che hanno saputo conservare i semi della democrazia, della libertà e della dignità.  Della memoria storica, dell’intelletto, della  civiltà, anche di quella del Diritto. In attesa di trasferirli in mani, quelle sì più giovani, che siano capaci di nuovamente farli germogliare. Questo, il miglior futuro per le nuove generazioni. 

(5/12/2013, Silvia Nascetti, giuslavorista)

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giuslavorista, esperta in Politiche del Lavoro e Pari Opportunità per tutti