10/09/2018 – Dalla Nigeria al Regno Unito su un volo per Londra… ecco come oltremanica potrebbe essere arrivato il vaiolo delle scimmie. Simile al vaiolo, seppur non altrettanto aggressivo visto che la mortalità varia dall’1 al 10% dei casi, il virus talvolta si rivela letale. Ed è soprattutto il rischio di contagio a preoccupare le autorità britanniche. Tutto è iniziato quando, qualche giorno fa, un ufficiale della Marina nigeriana è salito su un volo per Londra allo scopo di raggiungere una base della Royal Navy in Cornovaglia e partecipare a un programma di addestramento del Ministero della Difesa.

Accusando alcuni strani sintomi all’arrivo nella base britannica, l’uomo non avrebbe mai immaginato, sottoponendosi a un check-up medico, di risultare positivo al virus del vaiolo delle scimmie, o monkeypox come lo chiamano gli anglofoni. Il virus affligge la Nigeria fin dal 2017, causando una violenta epidemia che, dallo scorso anno, ha visto manifestarsi ottantanove casi in tutto il Paese con sei decessi.

Immediatamente le autorità sanitarie britanniche hanno pensato a porre l’ufficiale contagiato in quarantena e isolarlo, ma hanno anche rivolto il proprio pensiero alle cinquanta persone presenti sullo stesso aereo proveniente dallo stato africano, le quali potrebbero essere state contagiate durante il volo. I malcapitati sono stati tutti avvertiti e sono sottoposti a controlli scrupolosi, i cui esiti per ora non destano preoccupazione, seppur il Ministero della Salute non abbassi la guardia.



“Il vaiolo delle scimmie non si diffonde facilmente tra le persone” si è premurata di far sapere la massima autorità sanitaria britannica, “e il rischio di trasmissione al grande pubblico è molto basso. Stiamo seguendo rigorose procedure di isolamento in ospedale per proteggere il nostro personale e i pazienti”.

Nel Regno Unito, intanto, sono state diffuse informazioni sui sintomi del vaiolo delle scimmie, ovvero febbre, emicrania, dolori muscolari e alla schiena, ingrossamento dei linfonodi, brividi di freddo e spossatezza. Dopodiché, in un secondo stadio della malattia, ecco comparire le classiche papule sul viso, quindi sul resto del corpo. – [AffariItaliani.it]
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