Vito CRIMI e la denuncia per le votazioni illegali del Presidente della Repubblica avvenuto in stile mafioso
Direttamente dalla pagina facebook di Vito CRIMI Ecco quanto ripota il Senatore del M5S:
31/01/2015 – IL METODO DI VOTO “PSEUDO-MAFIOSO” IN PARLAMENTO
(Per eleggere il Presidente)
Un sistema simile a quello usato dalla mafia per controllare il voto.
È quello che oggi gli “onorevoli” hanno applicato in aula per eleggere il Presidente della Repubblica. Gli è servito per contarsi, serrare le fila ed evitare i “franchi tiratori”.
Gli è servito per impedire la libera espressione del voto.
Un metodo semplice, semplice.
Efficace quanto un colpo di pistola alla tempia.
Scrivevano sulla scheda lo stesso candidato, ma in forme diverse: mettendo il nome prima del cognome e viceversa, scrivendo per esteso il cognome e lasciando il nome indicato dalla prima lettera seguita dal punto, e viceversa. Le combinazioni erano diverse, e ognuna di queste riconduceva al gruppo parlamentare che aveva dato indicazione.
Pensate.
Fanno leggi per punire con la reclusione il voto di scambio politico-mafioso (416-ter), poi lo usano in Parlamento in occasione dell’elezione della più alta carica dello Stato.
Queste le espressioni usate per indicare il candidato Sergio Mattarella:
‘Sergio Mattarella’
‘Mattarella Sergio’
‘Mattarella’
‘Mattarella S.’
‘S. Mattarella’
‘On. Sergio Mattarella’
‘On. Mattarella’
‘Prof. Mattarella’
Dietro ogni sigla c’è un gruppo parlamentare che tira il guinzaglio a senatori e deputati.
Il Movimento 5 Stelle aveva chiesto alla presidente della Camera Laura Boldrini una lettura omogenea delle schede in fase di scrutinio: si pronunci il nome “Mattarella” e basta. Per ritrovare un minimo di decenza e legalità in questa farsa.
Ovviamente ci hanno risposto picche.
Bisognava dare l’esempio a chi sta fuori, si capisce.
Tranquilli, non vi chiedo di vergognarvi.
La vergogna è per voi un sentimento troppo elevato perché possiate permettervelo. Vito CRIMI (M5S)
Ecco cosa scrive il giornale.it a riguardo:
Dal terrore di non farcela alla certezza di «segnalarsi», e segnalandosi entrare nel canale giusto. La filodiffusione del dolce stil novo è contagiosa, anche se richiede di guardarsi sempre alle spalle. «C’era tanta preoccupazione, e di gufi ne ho avvistati anche oggi. Il premier è un fuoriclasse… È vero, ci ha reso tutti un po’ più guardinghi», sottolinea il vicecapo del gruppo Autonomie, Vittorio Fravezzi, trentino che pure deve convivere con sudtirolesi che «amano molto gli italiani leali». «Renzi è uno che t’abbraccia, ti bacia, ti circonda, ma nel frattempo t’ha già preso il portafogli», spiega amaro il fittiano Capezzone. «Se questo era il suo esame di laurea, l’ha passato a pieni voti», proclama l’antesignano dei turlupinati, Lapo Pistelli, che dette luce al genio fiorentino. Ora ha imparato, ride e sta al gioco, la politica è questa. Fa mo a fidasse , insegna la sua storia ancora in attesa di ricompensa. Appunto, si fa come se.