NAPOLI 29/04/2015 – L’Amministratore della società pubblica assegna un contratto di consulenza. Valore: 217 mila euro l’anno, Iva esclusa. Beneficiario dell’incarico: “se stesso”. È successo per 8 anni all’Eav, holding regionale dei trasporti con un debito stimato nel 2010 di quasi 800 milioni di euro. Ora scatta l’inchiesta della Corte dei conti.
E in 5 devono rispondere di un danno erariale di 1,3 milioni di euro: inviti a dedurre notificati in queste ore all’ex assessore ai Trasporti della giunta Bassolino, Ennio Cascetta; all’ex direttore generale dell’azienda Ciro Accetta e ai tre ex componenti del collegio sindacale. Tutte le persone coinvolte hanno trenta giorni di tempo per presentare le proprie deduzioni o per chiedere di essere sentite personalmente. “Contratto con se stesso”: è il titolo dell’indagine delegata dal sostituto procuratore Marco Catalano al Nucleo tutela spesa pubblica della Guardia di finanza. “Sono pervenute in Procura – si legge negli atti giudiziari varie denunce di danno con le quali si segnalavano favoritismi ed irregolarità all’interno dell’Eav s.r.l.”.
A far scattare gli accertamenti il verbale dell’assemblea dei soci Eav del 30 ottobre 2003 con il quale si “autorizzava l’ingegner Alessandro Rizzardi a contrarre con se stesso la stipula di un contratto di consulenza professionale avente durata quinquennale”.
Già dipendente di Eav, Rizzardi diventa amministratore della società dal 30 aprile 2003 sino al 14 ottobre 2010. La consulenza scade nel 2008: prorogata per altri tre anni “alla presenza dell’assessore Cascetta che rappresenta il socio (la Regione, ndr)” e interrotta poi nel 2010. Scrive il sostituto procuratore Catalano: “Balza subito agli occhi il lampante e chiaro conflitto di interessi, atteso che controparte del consulente è stato egli stesso in diversa veste giuridica”.
Di cosa deve occuparsi Rizzardi in azienda quando si spoglia dell’abito di amministratore per indossare quello di consulente? Recita il contratto: “Il coordinamento e la supervisione degli aspetti tecnici, gestionali e contrattuali di tutte le attività svolte dall’Ente e specificatamente quelle relative agli investimenti del sistema di metropolitana regionale”.
La Procura attacca “l’eccessiva indeterminatezza dell’attività, che pertanto è in contrasto con l’ormai sedimentato orientamento della Corte dei conti; e il vizio funzionale, costituito dalla mancanza di alcun controllo sul collaboratore, atteso che l’organo controllore si confonde con il controllato”. «Non ho nulla da dichiarare», replica l’ex assessore Cascetta. Sentito in Procura l’attuale amministratore di Eav, Nello Polese, ha spiegato che «non sono stati reperiti documenti recanti le modalità di determinazione del corrispettivo pattuito». FONTE