Se la ridono perché dissangueranno l’Italia Macron-Merkel, ecco il loro piano per punirci.

08/05/2017 – Macron, l’asse con Angela Merkel una cattiva notizia per l’Italia: niente sconti sul deficit, conteremo meno di zero. Non è un caso che il primo commento di giubilo per la vittoria di Emmanuel Macron al ballottaggio contro Marine Le Pen sia arrivato dalla cancelleria tedesca e da Angela Merkel. Già, il leader di En Marche! è espressione delle elite finanziarie, delle banche, dell’Europa del rigore, tanto che ha subito affermato di volersi battere “per questa Europa”.

E insomma, il Macron presidente avrà un rapporto privilegiato con la Germania della Merkel, con la quale non andrà allo scontro. Un passo indietro rispetto anche a Francois Hollande, che pur tra tutti i suoi disastri e pur tra mille timidezze, in un qualche modo e in determinate circostanze si era schierato contro il fronte rigorista che impazza a Bruxelles e che tiene l’Italia sotto al tacco. Sì, domenica sera, in Francia, ha vinto l’Europa. L’Europa tedesca e, ora, francese. Cattive notizie, dunque, per l’Italia, nonostante l’esultanza dei vari Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e Pier Carlo Padoan per aver scampato il “pericolo Le Pen”.

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In primis, il rinnovato asse con la Germania della Merkel – e anche in caso di vittoria di Martin Schulz alle prossime teutoniche elezioni l’intesa sarà subito trovata – esclude, per l’Italia, sconti sul deficit, un punto sul quale il Belpaese si batte da tempo. Si pensi solo al fatto che, in campagna elettorale, Macron ha ripetuto più volte: “Applicare le sanzioni previste dai trattati per chi non rispetta gli impegni”. E insomma, Roma è destinata a restare fuori dal tavolo delle decisioni. Anzi, ad allontanarsene ulteriormente. Si pensi ancora a un altro – sacrosanto – punto del programma del nuovo presidente francese: taglio della spesa pubblica di 60 miliardi e la soppressione di 120mila posti nel pubblico impiego. Mosse con le quali conta di stimolare la crescita senza chiedere denari e sconti a Bruxelles. Mosse come detto sacrosante ma che danno la cifra del personaggio, animato da una logica molto più “tedesca” rispetto a quella del predecessore Hollande e rispetto a quella italiana, Paese in cui a parole tutti vogliono tagliare il pubblico, salvo non farlo mai. Un contesto, dunque, a tinte fosche per il nostro Paese, che rischia di essere condannato a una marginalità perpetua e, soprattutto rischia di pagare ad altissimo prezzo eventuali inadempienze continentali. –FONTE
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