La Cassazione a Napolitano: tornare subito al voto “il presidente Napolitano sciolga le Camere”
“Il Parlamento e Napolitano sono anti costituzionali. La Cassazione dà ragione al M5S sull’incostituzionalità del Parlamento dopo la sentenza n.1/2014 ammazza Porcellum della Consulta, allo stesso tempo ci dà ragione sull’obbligo costituzionale, disatteso da Napolitano, di sciogliere le Camere in tempi brevi.
In sostanza la Suprema Corte, nella sentenza promossa contro il Porcellum e dalla stessa rimandata alla Consulta, sostiene il concetto più volte ribadito dal M5S che se le Camere sono state elette con una legge incostituzionale, allora esse devono essere rimosse e sostituite.
E ciò perché il principio di continuità degli organi costituzionali può consentire una dilazione dei tempi dello scioglimento per consentire alle Camere, per esempio, di modificare proprio la legge elettorale; non consente però di portarle avanti fino alla fine naturale della legislatura.
Il titolare, però, del potere di effettuare tale valutazione è il Capo dello Stato. Scalfaro avrebbe sicuramente sciolto, Napolitano da monarca qual è, è del tutto insensibile su questo tema.
L’Italia deve tornare ad essere un Paese democratico, dove la sovranità appartiene al popolo.
Napolitano, ormai garante solo della casta, se ne deve andare subito a casa, non prima di aver sciolto le Camere.”
( Danilo Toninelli , cittadino portavoce M5S alla Camera)
Ecco quanto riporta Affari Italiani in una esclusiva del 30/04/2014: Altro che Italicum, la Cassazione a Napolitano: tornare subito al voto
ESCLUSIVO AFFARITALIANI.IT/ Sentenza clamorosa della Cassazione. Dopo la Consulta, che a gennaio aveva dichiarato incostituzionale l’attuale legge elettorale, arriva il pronunciamento decisivo della Suprema Corte. Che mette nero su bianco una serie di considerazioni che potrebbero portare, secondo gli avvocati che hanno patrocinato la causa, addirittura a una impossibilità da parte del Parlamento a cambiare la legge elettorale.
Anche dal Fattoquotidiano di ieri, apprendiamo quanto segue:
A cinque mesi dalla dichiarazione di incostituzionalità del Porcellum da parte della Consuta arriva anche il giudizio di merito della Cassazione sul ricorso presentato da 27 cittadini che denunciavano la lesione del loro diritto di voto a causa del listini bloccati e del premio di maggioranza, incompatibili con la Costituzione.
I supremi giudici, che avevano rinviato gli atti alla Consulta, il 4 aprile scorso hanno condannato il ministero dell’Interno e la presidenza del Consiglio a pagare le spese del giudizio. I cui ispiratori, gli avvocati Aldo Bozzi e Claudio Tani, proprio per questo hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica chiedendo di fatto lo scioglimento delle Camere: “È ben vero che la Corte Costituzionale ha affermato che – scrivono i due legali – la dichiarazione di incostituzionalità delle leggi elettorali non travolge, in applicazione del ‘principio di continuità dello Stato’, le passate elezioni e gli atti adottati dalle Camere. Tuttavia sulla corretta applicazione di questo principio si è espressa la Corte di Cassazione affermando che la salvezza degli effetti già prodottisi ‘non attenua la incostituzionalità che è stata accertata e dichiarata dalla Corte senza altre limitazioni (del resto non risultanti dal dispositivo della sentenza)’”.
DI SEGUITO LA SENTENZA DEI GIUDICI DELLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE: