A partire dal 2007 la Corte dei Conti del Lazio ha aperto un contenzioso per danno erariale con i dieci concessionari di slot machine, chiedendo un risarcimento stimato inizialmente in 98 miliardi di euro. Il contenzioso è frutto di una inchiesta biennale del Nucleo speciale antifrode della Guardia di Finanza, guidata dal generale Umberto Rapetto. Nel 2012, in primo grado la Corte dei Conti del Lazio ha condannato i concessionari rivalutando il danno in 2,5 miliardi di euro. Nell’agosto 2013, in occasione della riformulazione della tassa denominata IMU e relativa sospesione per l’anno 2013, si inseriscono tra i fondi a copertura del decreto eventuali introiti derivanti dalla chiusura del contenzioso sopracitato. Tale chiusura prevede un introito compreso tra i 500 milioni e i 700 milioni di euro, corrispondenti al 30% della sanzione, il massimo consentito dalla legge per questo tipo di sanatoria.[13][14] Per tale soluzione è necessaria però l’adesione spontanea dei concessionari condannati, che al momento non sembrano intenzionati ad accettare e puntano invece sul giudizio di appello ancora pendente. Fonti wiikipidia
M5S Carlo Sibilia:"Letta e Alfano prendono i soldi dalle slot machine"
Notevole il giro d’affari e i rispettivi introiti erariali in Italia. Ogni macchina denominata new slot, meglio descritta nell’art. 110 comma 6 del TULPS, deve essere accompagnata da due nulla osta in originali e un attestato esposti:
Nulla osta di distribuzione (indicante il costruttore della macchina)
Nulla osta di messa in esercizio (indicante il gestore proprietario della macchina)
Attestato di conformità (indicante che il software di gioco presente nella slot è conforme alle leggi in vigore)
Tutti e tre sono forniti dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS). Le imposte su questo tipo di apparecchi vengono calcolate sul volume delle giocate effettuate e sono del 12.7%, come tassa PREU (Prelievo Erariale Unico), più lo 0,80% ad AAMS, più una percentuale variabile a seconda del gestore, come tassa per la concessione di rete. Il resto viene solitamente diviso con l’esercente dell’esercizio pubblico ove site, al netto delle vincite. Le attuali misure di pagamento e di vincita prevedono 1 € (nuova generazione, “comma 6A”, previste dal decreto Bersani del 2006), come costo di una partita (anche se sono ancora richieste e ricercate dai giocatori quelle con bet (puntata) pari a 0,25 e 0,50 €, e 100,00 € come vincita massima). Mentre la percentuale di vincita deve essere pari, e questo deve succedere solo al termine di ogni ciclo di partite, al 74%, mai inferiore, e calcolato su un ciclo variabile da slot a slot, tipicamente di 28.000 / 30.000 partite Nell’aprile 2008 ha fatto la sua entrata in scena una generazione di new slot (che rientrano nella definizione al comma 6A), le quali hanno un costo per partita fino a 1,00 € e vincita massima per singola partita fino a 100,00 € (il doppio rispetto alle new slot comma 6). Un altro fondamentale cambiamento con questa generazione di mangiasoldi è la sicurezza anti frode: questi apparecchi, infatti, sono stati progettati con sistemi all’avanguardia, per evitare ogni frode ai danni dello Stato e del giocatore. Tali macchine, infatti, riconoscono i segnali inviati dal provider di rete che li gestisce, e, in assenza di tali segnali per un periodo di 7 giorni, attivano automaticamente un blocco software che disinserisce l’apparecchio.