25/03/2015 – Lo hanno aggredito, preso a bastonate, colpito più volte con spranghe e calci provocandogli fratture bilaterali multiple ad entrambe le gambe e ai polsi lasciandolo esanime a terra. Il tutto mentre un telefonino filmava l’inaudita violenza.
Sembra la scena di un film ma invece è la dura realtà. Teatro di quella che poteva diventare una vera e propria tragedia è la stazione centrale di Nola dove l’altra sera un giovane trentasettenne di origine ceca senza fissa dimora è stato brutalmente aggredito da un branco di ragazzi. La sconcertante notizia in breve tempo si è diffusa sul noto social network Facebook. Il povero malcapitato è stato trasportato all’ospedale civile di Nola, “salvato” da alcuni residenti che, attratti da urla e grida, si sono riversati in strada mandando in fuga i malviventi. Il trentasettenne è tutt’ora ricoverato nel reparto di ortopedia del nosocomio cittadino. Ha gli arti completamente ingessati che gli impediscono anche il più semplice gesto come mangiare e bere in modo autonomo. E’ costantemente assistito dal personale medico e paramedico.
E’ lo stesso uomo a raccontarci la sua storia con voce flebile e in evidente stato di shock. “Erano le 23:30 di martedì scorso – racconta – io mi trovavo alla stazione centrale quando all’improvviso un gruppo di 6-7 giovani poco più che ventenni ed a viso coperto, muniti di spranghe e mazze hanno incominciato senza ragione a colpire me ed il mio cane mentre uno di loro, una donna, filmava con un telefonino l’aggressione. Se oggi posso raccontare quanto mi è successo lo devo solo grazie all’intervento di alcuni residenti che, messo in fuga il branco, hanno immediatamente chiamato i soccorsi”. Una vicenda assurda, dai toni violenti, che fa scattare l’allarme in città. Da alcune testimonianze infatti, sembrerebbe che non sia il primo caso registrato e che già altre volte il branco abbia agito colpendo soprattutto extra-comunitari e senzatetto in ore serali. Il trentasettenne, nel ringraziare coloro che lo aiutano durante il giorno a mangiare, con voce forte grida di essere contento che il suo cane sia riuscito a salvarsi e che ora si trova al sicuro a casa di un amico polacco, smentendo le voci che lo dichiaravano morto. “No – ribatte – non è vero che è stato ucciso. E’ vivo e non vedo l’ora di riabbracciarlo. Gli ho fatto da scudo con il mio corpo”. Intanto i medici fanno sapere che tra qualche giorno il povero malcapitato sarà dimesso, ma che dovrà tenere l’ingessatura alle gambe ed ai polsi per almeno altri trenta giorni. Sarà ora compito dei servizi sociali del comune di Nola trovare una sistemazione con annessa assistenza. Intanto è già scattata la gara di solidarietà nei confronti dell’uomo. FONTE