Frode e corruzione, a Cassino sodalizi criminali sull’accoglienza ai migranti

24/10/2019 – All’alba di mercoledì 23 ottobre, gli uomini della polizia di Stato e della Guardia di Finanza di Frosinone hanno eseguito — su disposizione del gip Domenico di Croce — ordinanze di applicazione di misure cautelari personali e reali in tre diverse Regioni (Lazio, Campania e Molise) e cinque province (Frosinone, Latina, Rieti, Caserta ed Isernia) nei confronti degli appartenenti a due sodalizi criminali attivi nel settore dell’accoglienza ai migranti. Le indagini dei poliziotti del commissariato di Cassino e della Squadra mobile, e del comando provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone, coordinate dal sostituto procuratore Alfredo Mattei, hanno acceso i riflettori su un articolato sistema di frode. Una rete che, anche grazie alla corruzione di pubblici ufficiali preposti ai controlli e di sindaci di diversi comuni, ha consentito ai sodali di appropriarsi indebitamente di ingenti somme di denaro.

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Avrebbero lucrato sull’accoglienza ai migranti. E’ stata ribattezzata “Welcome to Italy” l’operazione di Polizia e Guardia di finanza di Cassino, in provincia di Frosinone, che ha portato alla denuncia, a vario titolo, di 25 persone per reati che vanno dall associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di dipendenti pubblici o incaricati di un pubblico servizio, all’estorsione, alla truffa ai danni dello Stato e enti pubblici, alla frode in pubbliche forniture, abuso d ufficio, malversazione ai danni dello Stato, emissione ed utilizzo di fatture false. Emessa un’ordinanza di applicazione di 18 misure cautelari personali e sequestrati beni per circa 3 milioni di euro. Un articolato sistema di frode che, anche grazie alla corruzione di pubblici ufficiali preposti ai controlli e a sindaci, avrebbe consentito a due organizzazioni di appropriarsi indebitamente di ingenti somme di denaro.

Riscontrati comportamenti illeciti nella gestione dell accoglienza dei rifugiati sia nel Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) che in quello dei Centri di Accoglienza Straordinari (CAS) gestiti dagli uffici delle Prefetture. Tra le condotte criminose individuate, l utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e relative all ottenimento di rimborsi non dovuti, frode nella fornitura di servizi ai rifugiati e richiesta di rimborso rette per rifugiati non più presenti sul territorio nazionale. Le indagini hanno permesso di appurare che le cooperative erano giunte a una sorta di patto “di non concorrenza” con cui si erano spartite il territorio dove operavano e i sopralluoghi hanno messo in luce ambienti fatiscenti e sporchi con blatte nelle cucine. – [ASKANEWS]
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