11/09/2021 – Due anni di indagini sugli appalti pubblici gestiti da alcune cooperative, destinate al recupero dei lavoratori disagiati, hanno innescato una bufera giudiziaria su Salerno che arriva fino a Napoli e al palazzo della Regione Campania. Gli agenti della Squadra mobile di Salerno hanno eseguito dieci misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta con 29 persone iscritte nel registro degli indagati in totale, coordinata dalla Procura di Salerno, guidata dal procuratore capo Giuseppe Borrelli.
Leggi anche: Traffico di rifiuti: fatture false e bancarotta fraudolenta – eseguite 4 misure cautelari presonali
Misura cautelare per il consigliere regionale – Tra i destinatari delle misure cautelari firmate dal giudice per le indagini preliminari c’è anche G. S. consigliere regionale ed ex assessore alle Politiche Sociali del Comune di Salerno, vicino al governatore Vincenzo De Luca con cui in gioventù militava nel Pci del capoluogo campano. Per lui – che fino alle elezioni ricopriva sia l’incarico di assessore di Salerno che di consigliere regionale – sono stati disposti gli arresti domiciliari. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di turbata libertà degli incanti, induzione indebita, associazione per delinquere ed un caso di corruzione elettorale.
A quanto apprende Ilfattoquotidiano.it, è indagato a piede libero anche il sindaco V. N., per la sola turbativa d’asta. “In relazione all’indagine in corso, esprimiamo piena fiducia nell’azione della Magistratura. Attendiamo sereni – afferma in una nota Napoli – gli esiti dell’inchiesta, che ci auguriamo facciano rapidamente piena luce sui fatti contestati”.
Leggi anche: Indebite compensazioni – sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per oltre 3,8 milioni di euro
Il consigliere regionale campano del gruppo “Campania Libera – Noi Campani – Psi”, è stato il più votato tra i candidati della lista “Campania Libera”, che prende il nome dal movimento politico fondato dal presidente della Regione Campania. Il consigliere, candidato nella circoscrizione Salerno (che corrisponde al territorio della provincia salernitana), ha ottenuto 16.587 preferenze. Nell’attuale consiliatura regionale, è vicepresidente della Commissione politiche sociali, istruzione, cultura e ricerca scientifica. Tra il 1993 e il 2001, e tra il 2011 e il 2016, è stato assessore allo sport e alle politiche sociali del Comune di Salerno, componente delle Giunte comunali guidate dall’allora sindaco di Salerno De Luca, oggi presidente di Regione.
Leggi anche: Operazione “Evolution” – Maxi riciclaggio di denaro per oltre 100 milioni di euro – Eseguite 63 misure cautelari
Il legame con il presidente della cooperativa – Stando al capo di imputazione “stabilmente asserviva le funzioni pubbliche agli interessi personali propri e del privata in cambio del sostegno elettorale assicuratogli da Z. F. (arrestato, ndr), garantendo a quest’ultimo l’affidamento degli appalti banditi dal Comune di Salerno aventi ad oggetto servizi pubblici alle società cooperative sociali riferibili al privato e ai suoi sodali. In particolare, Z. F. a fronte della promessa di procurare a S. G. sostegno politico e voti in vista delle elezioni regionali del settembre 2020, otteneva da parte del pubblico ufficiale la promessa dell’aggiudicazione e della proroga degli affidamenti degli appalti di servizi pubblici banditi dal Comune di Salerno, appannaggio esclusivo delle società cooperative gestite dal medesimo ovvero dai suoi sodali”. Voti, stando all’accusa, in cambio di appalti. – [Continua su FONTE]