Corruzione, 30mila euro a funzionario “amico” per aggiudicarsi appalti
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10/11/2021 – Un sistema corruttivo che, sfruttando l’aiuto di un funzionario “amico”, avrebbe permesso a due imprenditori – uno romano e l’altro nato a Modena, ma residente nella Capitale – di vincere appalti per la fornitura di apparecchi in dotazione alla polizia penitenziaria. Un investimento per i due impresari che, per avere quel canale preferenziale compiacente, hanno sborsato 30mila euro.
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L’obiettivo, secondo quanto emerso, sarebbe stato quello di vincere tre gare. I bandi, infatti, invece che essere raggruppati in un’unica gara che avrebbe superato la soglia economica che li avrebbe trasformati in una competizione europea, erano stati frazionati in tre gare tra i 130 e i 140 mila euro permettendo così la partecipazione solo a imprese nazionali. Non solo.
ll funzionario “amico”, sotto compenso che secondo gli inquirenti si aggirerebbe intorno ai 30mila euro, avrebbe dato ai due imprenditori indicazioni per vincere le gare. Le attività investigative del Nucleo Speciale Anticorruzione, effettuate anche attraverso intercettazioni telefoniche e acquisizioni documentali, hanno portato a ritenere “sussistente un grave quadro indiziario relativo ad accordi collusivi tramite i quali alcuni contratti pubblici sarebbero stati affidati a imprenditori compiacenti”, spiegano i finanzieri.
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Secondo gli inquirenti, durante le indagini “sono state evidenziate irregolarità nella gestione e aggiudicazione di alcune procedure di gara bandite dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per l’acquisto di apparecchiature per la rilevazione di telefoni cellulari e relativi codici IMSI e IMEI da fornire in dotazione alla polizia penitenziaria”. Apparecchi che permetto di carpire se nelle carceri ci sono cellulari attivi, e quindi agire di conseguenza sequestrandoli.
I militari del Nucleo Speciale Anticorruzione, su delega della Procura della Repubblica di Roma, hanno oggi dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misure cautelari degli arresti domiciliari, nei confronti del funzionario pubblico e dei due imprenditori. – [FONTE]
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