Scandalo Csm, le intercettazioni: “Non arrestano Siri per trattare con Salvini”
Qualche attimo prima, alle 00.20 del 9 maggio, sempre Lotti aveva sostenuto di essere andato da Mattarella: “Io ci sono andato e ho detto Presidente la situazione è questa e gli ho rappresentato quello che voi mi avete detto più o meno, cioè Lo Voi…”.
Lotti ieri ha confermato l’incontro, smentito dal Quirinale (“è falso”). Ma torniamo a maggio: è notte fonda nell’albergo di Roma dove si svolge l’incontro delle polemiche tra Palamara, Lotti, Spina, il deputato Pd Cosimo Ferri e quattro consiglieri del Csm (Corrado Cartoni, Antonio Lepre, Gianluigi Morlini e Paolo Criscuoli) ai quali la procura generale della Cassazione ha già inviato l’atto di incolpazione. Lotti scalpita. “La roba di… di… che c’è in prima (Commissione ndr), Luca… su Roma… è pesante… sia il Qurinale, sia David (Ermini, ndr) lo vogliono affossare”. E aggiunge: “Io non è che ce l’ho… non è che ce l’ho a morte perché… è su di me”. Ma “nulla mi toglie dalla testa che c’è stato uno scambio sulla nostra pelle Luca… la mia soprattutto e la nostra intesa come (inc)”. Secondo l’ex ministro “Ielo ha detto a Pignatone… tu lasciami stare su questa roba, io te mando avanti Consip”.
Ovvero gli atti inviati a Perugia contro Palamara, nell’ambito dell’indagine sull’imprenditore Fabrizio Centofanti, in cambio di Consip. La rivelazione dell’iscrizione di Palamara ha fatto scattare una caccia alle streghe. Nelle conversazioni si susseguono accuse, veleni e probabilmente una buona dose di millanterie. “Ma tu la bastonata, tu giustamente dici, a te t’hanno ammazzato sulla vicenda Consip… a me sai benissimo quello che ho sofferto con questa cosa… la fortuna che cosa ha voluto? Che uscisse fuori Stefano nel momento giusto”. Il riferimento è a Stefano Fava, pm di Roma che ha già depositato un esposto contro Ielo al Csm e vorrebbe inviarlo anche alla procura di Perugia. Una possibile arma in mano a Palamara.
“Tu forse non hai capito – dice sempre rivolto a Lotti – … lui li vuole denunciare penalmente (a Pignatone e Ielo)… intanto gli rompi il cazzo… io mi acquieterò quando Pignatone mi chiamerà e mi dirà che cosa è successo perché la vicenda Consip la so io… il rapporto con lui… lui si è seduto a tavola con te… lui ha voluto parlà con Matteo… lui ha voluto fa quelle cose… lui crea l’affidamento… mi lascia con il cerino in mano a me. Io mi brucio… loro si divertono”.
Nel mirino della coppia Lotti-Palamara infatti ci sono i procuratori di Perugia (Luigi De Ficchy) e Roma (Pignatone). “Non aver paura di niente – lo rassicura il magistrato – loro sono palloni gonfiati punto”. Lotti: “Che pure c’hanno fatto male”. È allora che Palamara fa riferimento all’inchiesta sull’ex sottosegretario leghista Armando Siri, indagato per corruzione dalla procura di Roma. “La vicenda Siri (inc) fidate! … perché in condizioni… Siri veniva arrestato in condizioni normali! … De Vito (ex presidente grillino dell’Assemblea capitolina) è stato arrestato per molto meno!… è una trattativa che vogliono fare con Salvini fidati… io non mi sbaglio”. Lotti non sembra convinto: “Rischierebbero troppo Luca”. Palamara: “E perché non viene arrestato Siri?”. Lotti: “Non c’erano le condizioni (inc) mi piace spiegarla così”. Palamara: “Vabbè vediamo”. – [Quotidiano.net]
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