23/01/2019 [Agi.it] – A 73 anni dalla istituzione dell’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura), l’Italia con 54 siti patrimonio dell’umanità (49 siti culturali, di cui 7 paesaggi culturali, e 5 siti naturali) detiene il record mondiale. Il primo sito italiano riconosciuto è stato l’arte rupestre della valle Camonica (1979), l’ultimo la città industriale di Ivrea (2018).
L’Unesco ha fino ad oggi riconosciuto in totale 1.092 siti (845 siti culturali, 209 naturali e 38 misti) presenti in 167 Paesi del mondo. L’organizzazione, istituita a Parigi il 4 novembre 1946, è nata dopo le atrocità e l’enorme perdita di vite umane causate dai conflitti mondiali nella prima metà del XX, con l’impegno di costruire i presupposti per garantire la pace internazionale e la prosperità dei popoli promuovendo il dialogo interculturale, il rispetto dell’ambiente e le buone pratiche dello sviluppo sostenibile. In Italia l’organo che si occupa di favorire la promozione, il collegamento, l’informazione, la consultazione e l’esecuzione dei programmi è la Commissione Nazionale Italiana, istituita nel 1950, attualmente presieduta da Franco Bernabè.
Una parte dei suoi componenti è designata dal governo, dai ministeri e dai due rami del Parlamento e tra questi è stato nominato come rappresentante del ministero dello Sviluppo economico Lino Banfi che prende il posto del documentarista e scrittore Folco Quilici, morto lo scorso anno. Tra gli altri rappresentanti figura anche Pupi Avati.
Cos’è la Commissione Unesco
La Commissione opera attraverso due organi: l’Assemblea e il Consiglio Direttivo.
L’Assemblea fissa le strategie generali della Commissione, identificate in relazione ai programmi e alle finalità dell’Unesco nel quadro degli interessi generali della politica nazionale nei campi dell’educazione, della scienza, della cultura e della comunicazione in stretto raccordo con la Rappresentanza Diplomatica Permanente d’Italia presso l’Unesco.
Il Consiglio direttivo è l’organo di governo della Commissione e ha il compito di attuare gli orientamenti strategici fissati dall’Assemblea.
Compiti e poteri della Commissione Unesco
I compiti principali della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, dove siederà Lino Banfi sono:
- dare pareri e formulare raccomandazioni al governo italiano ed alle pubbliche amministrazioni in relazione all’elaborazione e alla valutazione dei programmi Unesco;
- collaborare con gli organi competenti per l’esecuzione delle decisioni prese in seno alla Conferenza Generale dell’Unesco che ha luogo a Parigi ogni due anni per approvare il programma generale dell’organizzazione ed il suo bilancio;
- produrre documenti concernenti le materie che rientrano nel suo ambito di competenze e contribuire, anche attraverso una serie di pubblicazioni periodiche, a diffondere informazioni su principi, obiettivi ed attività dell’Unesco;
- rendere accessibile al pubblico, mediante un servizio di biblioteca che comprende piu’ di 11.000 testi costituiti prevalentemente di pubblicazioni e documenti. la piu’ ampia conoscenza delle problematiche trattate dall’Unesco;
- diffondere gli ideali, in particolare sostenendo le attività del Sistema delle Scuole Associate, dei Club e dei Centri Unesco;
- organizzare e promuovere incontri, convegni, corsi e altre attività di formazione e di studio nelle materie di competenza;
- associare attivamente al lavoro dell’Unesco persone ed enti che svolgono attività nei campi educativi, culturali e scientifici, agevolando, anche presso le istituzioni competenti, la raccolta di dati e di informazioni;
- favorire l’accesso delle istituzioni piu’ qualificate alle attività promozionali che l’Unesco svolge attraverso la concessione del Patrocinio. A tal fine conduce indagini preliminari per la concessione del Patrocinio sia dell’Unesco sia della Commissione stessa.
- esaminare e trasmettere eventuali progetti che necessitano sostegno finanziario secondo le modalità previste dei ‘Programmi di Partecipazionè;
- formulare proposte sulla scelta dei membri delle delegazioni italiane alla Conferenza Generale e ad altre riunioni o manifestazioni promosse;
- esprime pareri e suggerimenti e su richiesta del ministro degli Affari Esteri, sugli aspetti educativi, scientifici e culturali dei progetti da realizzare nell’ambito della politica di cooperazione allo sviluppo.
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