Di Martedì, Davigo risponde a Renzi: ‘Se faccio paura è perché le leggi fanno paura’

05/10/2017 – Nel corso della puntata del 3 ottobre di Di Martedì Giovanni Floris ha intervistato il giudice Piercamillo Davigo. Nel corso del colloquio tra i due, il conduttore ha mandato in onda un video in cui Matteo Renzi critica il magistrato dicendo:
“La frase di Davigo nella quale egli dice (non ricordo la parola precisa e non vorrei citarla male) che sostanzialmente, ci sono cittadini che si presumono innocenti ma che in realtà sono dei colpevoli la cui innocenza non è dimostrata, a mio giudizio è una barbarie.

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Vengo da una città in cui Machiavelli scriveva che sono libere le città in cui i magistrati non hanno paura. Mi permetto di aggiungere: sono libere le città in cui i magistrati non fanno paura.”
“Lei è un magistrato che fa paura? Ha chiesto il Floris a Davigo, la cui replica è stata immediata:
“Non credo. Nel senso faccio il mio dovere, che è quello di far rispettare la legge.
Credo che sia il mestiere di tutti i magistrati.
Se faccio paura è perché le leggi fanno paura.
Però facciamo un esempio per rispondere a Renzi: “C’è un signore, di cui non faccio il nome, che dopo aver ottenuto un’archiviazione, credo per prescrizione, ha fatto a lungo il segretario di un partito. Era confesso.

Allora la valutazione giudiziaria è: si archivia per prescrizione. Ma la valutazione politica quale dev’essere?”
Davigo: Renzi faccia uno sforzo di immaginazione, esistono verità storica e verità processuale.
Durante l’intervista Davigo ha anche detto:
“Renzi dovrebbe provare a fare uno sforzo di immaginazione, che poi non ce ne vuole molta, per capire una cosa: esiste una verità storica, che prescinde da quella processuale.



Se per esempio una persona ne ha uccisa un’altra c’è un morto e c’è uno che l’ha ucciso, dopodiché si potrà risalire a chi l’ha ucciso o non risalire a chi l’ha ucciso, si potrà assolvere un colpevole o si potrà persino condannare un innocente.
E allora può accadere, e concretamente accade, che la verità processuale sia diversa dalla verità storica. Questo perché, più ostacoli si mettono alla possibilità per il giudice di sapere come è andata.”
Il conduttore ha poi chiesto a Davigo se si occupasse della verità giudiziaria o di quella storica?
Il magistrato ha risposto dicendo: “Io mi occupo della verità giudiziaria, e però, avendo fatto il pubblico ministero e il giudice, ho visto quante cose vengono sottratte alla conoscenza del giudice”.
Guarda il video:

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