GIUGLIANO. Democrazia diretta: il Comune si dota del regolamento per il referendum consultivo
Referendum popolare, accolta in parte dal Comune la proposta del Movimento 5 Stelle di Giugliano. E’ stato, infatti, dato il via libera all’approvazione di un regolamento disciplinante il referendum consultivo. La petizione pubblica, sottoscritta nei vari gazebo organizzati dagli attivisti grillini nelle piazze negli ultimi mesi da 505 cittadini iscritti nelle liste elettorali raccolte, è stata presentata lo scorso gennaio all’ufficio protocollo e mirava, tra le altre cose, all’adozione da parte del Comune di Giugliano di un regolamento attuativo dei referendum e delle istanze, proposte e petizioni comunali. Il Comune ha ritenuto di escludere quest’ultima parte “in quanto trattasi di argomenti che necessitano di un più approfondito confronto fra amministrazione e cittadini finalizzato ad una soluzione condivisa” e di approvare solo quella relativa al referendum consultivo. Ecco cosa prevede il regolamento approvato dal Comune:
IL REGOLAMENTO PER IL REFERENDUM CONSULTIVO
E’ stato stabilito che il referendum, previa deliberazione consiliare, è indetto dal sindaco o su richiesta del Consiglio Comunale (allo scopo convocato anche su richiesta di almeno 3 dei consiglieri assegnati) o su proposta di almeno 5000 cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune di Giugliano
DIRITTO DI VOTO
Il voto referendario è esteso ai cittadini stranieri che risultino regolarmente inseriti nei tabulati dei cittadini residenti da almeno 5 anni e che abbiano superato il 18° anno di età.
ATTI SOTTOPOSTI A REFERENDUM – ESCLUSIONI
Il Referendum deve riguardare la proposta di adozione di atti di esclusiva competenza Comunale, anche sotto forma di modifica di precedenti atti assunti dalla Giunta o dal Consiglio stesso. Non può essere indetta o richiesta una consultazione referendaria: in materia di imposte, tasse, corrispettivi e tariffe; atti di nomina, elezione, revoca e decadenza concernenti gli Amministratori, il personale comunale, delle aziende e delle istituzioni da esso dipendenti; su limitazioni dei diritti politici e dei diritti individuali della persona.
INDIZIONE
Qualora l’iniziativa del referendum sia dello stesso Consiglio Comunale, il Sindaco darà corso alle procedure nei termini indicati nei successivi articoli. Nel caso di richiesta di Referendum avanzata da cittadini, i promotori inviano la proposta al Sindaco che l’affida al Segretario Generale, il quale valuta la regolarità della composizione del comitato promotore, dell’oggetto e delle firme autenticate ed esprime apposito parere sull’ammissibilità della proposta e regolarità della procedura entro i trenta giorni successivi. Nei successivi 120 giorni il Consiglio Comunale delibera in ordine alla regolarità della proposta, all’indizione del referendum da tenersi nei 120 giorni successivi dall’esecutività della deliberazione. La proposta di referendum presentata nei 12 mesi che precedono la scadenza ordinaria della consiliatura è inammissibile, e decade in ipotesi di scioglimento anticipato del Consiglio Comunale, nonché interrompe i termini nel caso di sospensione degli organi del Comune. Le consultazioni popolari di cui al presente regolamento non possono avere luogo in concomitanza con altre operazioni di voto a carattere locale.
VOTAZIONE
La consultazione si effettua durante una sola giornata festiva. L’apertura dei seggi per la votazione ha una durata ininterrotta di 12 ore, dalle ore 8 alle ore 20. Lo sfoglio delle schede inizierà subito dopo la chiusura della votazione e continuerà fino alla ultimazione delle operazioni. Possono svolgersi contemporaneamente più consultazioni referendarie in unica sessione annuale.
ESITO DELLA VOTAZIONE
La proposta di Referendum si intende accolta quando essa abbia riportato il voto favorevole della maggioranza dei votanti. L’esito del Referendum è proclamato e reso noto dal Sindaco con i mezzi di comunicazione più idonei affinché tutta la cittadinanza ne venga a conoscenza. Il Consiglio Comunale, entro 30 giorni dalla proclamazione del risultato da parte del Sindaco, deve mettere al proprio ordine del giorno la discussione del risultato referendario ed esprimere le proprie considerazioni e decisioni in merito. Gli organi dell’Amministrazione comunale hanno l’obbligo di motivare adeguatamente l’adozione di eventuali provvedimenti difformi dal risultato della consultazione referendaria.
Fonte: http://www.abbiabbe.it