Caserta, si azzuffano al Centro Campania per un paio di scarpe firmate, il video virale sul Web
09/06/2019 – Da ieri mattina in tutta Italia ci sono state scene di panico fuori dagli store di sneaker per la release delle Yeezy Boost 350 V2 “Black Reflective”. Era dai tempi delle release delle Nike x Off-White che non si vedevano scene del genere con masse di ragazzini – ma anche molti genitori – assiepati dalle prime luci dell’alba fuori dalle vetrine degli store adidas, Foot Locker, Aw Lab e sneaker shop in tutta Italia, in alcuni casi sfociate in disordini.
Sono quelle scene che non fanno bene alla comunità streetwear e sneaker, alimentando la diffidenza dell’opinione pubblica che viene catturata da questo genere di scene. Allo stesso tempo sono uno spunto di riflessione sul fatto che lo sneakergame sta oltrepassando i limiti accettabili, alimentati dal mercato del reselling e dall’Hype.
Le file disordinate hanno creato confusione che in alcuni casi è sfociata in violenza. Il caso più grave è successo in un centro commerciale di Marcianise in provincia di Caserta davanti al negozio JD. Già dalle 8 di mattina c’erano oltre mille ragazzi, alcuni hanno scatenato una rissa placata in un secondo momento dalla sicurezza. In seguito la release è stata cancellata e il negozio è rimasto chiuso. A Napoli in uno degli store limitrofi ai Quartieri Spagnoli alcune fonti raccolte dalla redazione di nss magazine hanno addirittura parlato dell’intervento di alcuni noti malavitosi armati.
Qui nel Video al Centro Commerciale Campania, in prov. di Caserta per un paio di scarpe Firmate se le danno di santa ragione il video virale sul Web
Nel resto del mondo le cose non sono andate meglio, in alcuni casi anche peggio tra risse (in Israele), corse da centometristi in Cina e risse davanti allo store di Size? a Birmingham.
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I motivi del panico
I camp selvaggi fuori dai negozi sono stati causati dal fatto che la release non è stata abbinata a nessuna raffle online, vigeva solo la vecchia regola della lista: chi arriva per prima si segna e poi la sicurezza farà rispettare la fila. È una politica che non tutela i consumatori ma anzi li espone a rischi e pericoli di questo genere.
Il secondo motivo che ha scatenato il panico è il mercato del resell. Il drop delle Yeezy Boost 350 V2 è stato estremamente limitato: si parla di 90mila paia in Italia, ma si dice ne siano state messe in commercio molte meno. Il prezzo di retail era di 220 euro, ma già dalla mattina di oggi c’erano vari i post di resell su gruppi Facebook, con prezzi tra i 350 e i 500 euro.
Cosi commenta facebook Emilio BORRELLI dei VERDI: “Se le sono date di santa ragione tra ragazzi nel Centro commerciale Campania all’ingresso di un noto negozio di scarpe. Il motivo? Accaparrarsi un paio di scarpe, le ultime firmate dal celebre rapper americano Kanye West per un altrettanto celebre marchio di abbigliamento sportivo. E’ bastato questo per creare caos e panico tra i presenti. Le scene che ci sono apparse sono tanto incomprensibili quanto raccapriccianti. Racchiudono tutto il malessere che affligge molti dei nostri ragazzi che sembrano riconoscere troppo spesso solo il linguaggio della violenza e dell’apparire. Giovani vite brandizzate, schiave del consumismo a tutti i costi. Di valori neanche a parlarne”. Lo hanno dichiarato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e il conduttore radiofonico, Gianni Simioli, che hanno ricevuto il video della scena.
“E’ chiaro che così non si può andare avanti – proseguono Borrelli e Simioli – perché episodi del genere rischiano di moltiplicarsi e di certo non basterebbe militarizzare il territorio in tutti i punti di ritrovo dei giovani. Occorre ripristinare una solida rete sociale per intercettare sul nascere questi disagi e correggerli, se possibile, prima che vengano assimilati da futuri nuovi criminali. Chi scatena una rissa per un paio di scarpe è una mina vagante che va disinnescata prima possibile. Per fare questo tutti devono collaborare. Famiglie, scuola, associazioni, parrocchie, servizi sociali, forze dell’ordine facciano rete per salvaguardare il futuro dei nostri ragazzi”.
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