19/09/2017 – Senza più un’identità a causa di una truffa, salta il suo matrimonio a causa di un’inchiesta partita dopo la sua denuncia – due anni fa – sulle nozze fasulle alla quarta Municipalità: è la storia di Patrizia Arino, che oggi ha 30 anni e vive una situazione paradossale. Non ha più un’identità, ha visto sfumare il sogno di convolare a nozze col suo fidanzato, ha dovuto affittare l’appartamento che avevano acquistato, non ha un medico di base da cui andare per farsi curare, né un codice fiscale e – come se non bastasse – ha una finta residenza a Parma perché nel 2015 è rimasta vittima di una truffa per i falsi matrimoni che avevano coinvolto la quarta Municipalità.
Ora lei e il papà avvocato, Vincenzo Arino, chiedono il risarcimento danni al Comune di Napoli: «Non ci sono giunte risposte dal Tribunale, né dalla Procura, non sappiamo se le indagini sono chiuse o sono in corso – accusano padre e figlia -. Tutto ciò è vergognoso. Hanno rovinato la vita di una giovane donna».
Una vicenda che non è nuova nella città partenopea. Due anni fa il caso di Patrizia era stato trattato anche in tv su “Striscia la notizia”. Sposa a sua insaputa, la Arino, che all’epoca aveva 28 anni, aveva scoperto per caso di essere stata truffata. La ragazza era finita nella trama di una donna di 48 anni che, di “mestiere”, faceva la finta sposa prestandosi a giurare fedeltà a un marito di nazionalità straniera in presenza di impiegati comunali conniventi. Tutto per far ottenere allo sposo il permesso di cittadinanza.
Una truffa ordita ai danni di ignari cittadini, simulando le nozze al fine di intascare la somma di 5mila euro dei 10mila da spartire con gli altri complici. Un’inchiesta, quella sui finti matrimoni, che aveva visto passare al setaccio gli uffici della Municipalità a Gianturco. Dopo la denuncia della vittima, che si era scoperta coniugata a un extracomunitario dal 15 luglio 2015, nonostante fosse nubile, una nuova bufera si era abbattuta sugli uffici comunali della zona industriale. È qui infatti che erano state celebrate le finte nozze tra Nunzia, una donna di 48 anni, indagata a piede libero e moglie di un pregiudicato affiliato al clan dei Mazzarella e un immigrato. Sarebbe stata lei a rubare l’identità di Patrizia, studentessa universitaria di Poggioreale, che aveva scoperto di essere sposata a un cittadino egiziano di 26 anni. – FONTE
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